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La scheda audio essenziale è semplicemente un mixer audio comprendente diversi ingressi e una o più uscite. I dispositivi più importanti relativi alla scheda audio sono /dev/audio
e /dev/dsp
. In particolare, il primo permette di trasmettere alla scheda dei file in formato digitale Sun, ovvero quelli che normalmente hanno l'estensione .au
. Volendo gestire l'audio in modo diretto, attraverso questo file di dispositivo, occorre convertire i file audio nel formato Sun (questo si ottiene di solito attraverso l'applicativo Sox). Nello stesso modo, leggendo da questo file di dispositivo, si ottiene un file in formato digitale Sun del segnale gestito o generato dalla scheda audio. In pratica:
$
cat mio_file.au > /dev/audio
[Invio]
Questo comando serve a eseguire il file mio_file.au
, mentre il prossimo serve a registrare per otto secondi (ogni secondo è un blocco di 8 Kibyte) generando il file registratore.au
:
$
dd if=/dev/audio of=registratore.au bs=8k count=8
[Invio]
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Aumix (1) è un applicativo per la gestione delle funzionalità di miscelazione e di equalizzazione della scheda audio. Può essere usato in modo interattivo, richiedendo in questo caso lo schermo di un terminale a caratteri, oppure direttamente attraverso le opzioni della riga di comando. In particolare, nella modalità interattiva mostra solo i canali audio che possono essere controllati effettivamente.
La figura 530.2 mostra il funzionamento interattivo di Aumix, che si ottiene avviando l'eseguibile aumix senza indicare alcun argomento. In particolare si fa riferimento a una scheda audio SoundBlaster standard a 16 bit.
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Tanto per rendersi conto di questa variabilità nell'apparenza di Aumix, si può osservare anche la figura 530.3 che mostra cosa accade con una vecchia scheda SoundBlaster a 8 bit.
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I canali stereofonici hanno anche la possibilità di essere bilanciati, come si vede intuitivamente dalle figura. Per selezionare un canale si possono utilizzare i tasti [freccia su] e [freccia giù]; per passare alla regolazione del bilanciamento si può utilizzare il tasto di tabulazione, [Tab], così come lo si può usare per tornare indietro all'elenco dei canali. Infine i tasti [freccia sinistra] e [freccia destra] permettono di regolare il volume del canale o di cambiare il bilanciamento, a seconda di dove si trova il cursore. È interessante notare che anche il mouse funziona, se gestito attraverso il demone gpm.
A fianco di alcuni livelli di volume appare la lettera «P», oppure la lettera «R». La prima sta per play, mentre la seconda sta per record. In pratica, i canali contrassegnati con la lettera «P» rappresentano un segnale in ingresso nel mixer audio, diretti semplicemente all'amplificatore finale (le uscite normali della scheda audio). Invece, i canali contrassegnati con la lettera «R», oltre che essere diretti all'amplificatore finale, sono utilizzati per il campionamento del segnale (di solito uno soltanto) ed è ciò che si riesce a leggere dal dispositivo /dev/audio
.
Generalmente è solo il canale del microfono ad avere la sigla «R» e questo per ovvie ragioni. Tuttavia, è possibile modificare il comportamento di alcuni canali utilizzando la [barra spaziatrice], oppure il mouse (basta fare un clic sulla lettera per scambiarne il valore).
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L'eseguibile aumix è tutto ciò che compone l'applicativo omonimo. In modo particolare, le opzioni possono servire per regolare il volume di un certo canale (purché questo abbia una corrispondenza con la scheda audio disponibile effettivamente), oppure per conoscere il livello attuale o ancora per scambiare le modalità «R» (record) e «P» (play).
aumix [opzioni_di_canale] [altre_opzioni] |
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Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
aumix -v 70
[Invio]
Regola il volume generale al 70 %.
$
aumix -m 0 -l R
[Invio]
Regola il volume del canale microfonico a zero e indica la linea di ingresso come canale in registrazione.
La configurazione di Aumix consiste semplicemente dei file ~/.aumixrc
. Il file di configurazione personale viene creato utilizzando l'eseguibile aumix con l'opzione -S, oppure quando il programma funziona in modalità interattiva, attraverso la pressione del tasto [s] (purché la configurazione locale sia riferita all'uso della lingua inglese). Il file di configurazione non viene caricato automaticamente: lo si può richiedere attraverso l'opzione -L, oppure attraverso il tasto [l] (anche in questo caso vale la cosa solo per la lingua inglese).
Quando viene caricata la configurazione, se il file ~/.aumixrc
manca, Aumix fa riferimento a /etc/aumixrc
, che potrebbe essere ottenuto semplicemente copiando una configurazione personale che si ritiene adatta a livello generale, in mancanza d'altro.
A titolo di esempio viene mostrato il contenuto di uno di questi file di configurazione, dove il significato delle righe che lo compongono dovrebbe essere intuitivo.
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Alcune distribuzioni GNU/Linux utilizzano Aumix per memorizzare e ripristinare le regolazioni della scheda audio. In pratica, nella procedura di inizializzazione del sistema si fa in modo di salvare in un file, presumibilmente /etc/aumix
, i valori utilizzati per ultimi durante la fase di arresto, mentre dallo stesso file vengono riletti durante la fase di avvio.
La gestione audio ALSA è accompagnata solitamente da programmi di servizio specifici; in particolare dei mixer audio molto sofisticati: Alsamixer (2) e Alsamixergui. (3) Il primo funziona su un terminale a caratteri, mentre il secondo è fatto per la grafica di X; entrambi hanno in comune delle opzioni per la riga di comando, anche se di solito vengono utilizzati senza fornirne alcuna:
alsamixer [opzioni] |
alsamixergui [opzioni] |
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Il funzionamento di Alsamixer e di Alsamixergui è abbastanza intuitivo: i tasti freccia, usati orizzontalmente permettono di selezionare il cursore a slitta, mentre usati verticalmente permettono di cambiare il volume.
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Un mixer generico per la grafica, che può essere utile, è Gnome-volume-control, che fa parte del pacchetto Gnome-media. (4) Il suo utilizzo è molto semplice e di solito non si usano opzioni nella riga di comando:
gnome-volume-control [opzioni] |
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Per verificare il funzionamento del sistema di registrazione e di riproduzione di brani campionati, si possono usare direttamente i dispositivi /dev/audio
, /dev/dsp
(eventualmente anche quelli specifici di ALSA: /dev/snd/pcmC0D0c
per l'acquisizione e /dev/snd/pcmC0D0p
per l'esecuzione). Entrambi permettono di leggere il risultato di un campionamento e di riprodurre gli stessi brani se questi vengono scritti sugli stessi dispositivi.
Il primo dei due file di dispositivo, /dev/audio
, fa riferimento al formato standard della Sun, semplificato al massimo. I file audio con questo formato hanno normalmente l'estensione .au
. Il secondo, /dev/dsp
, rappresenta un formato audio grezzo.
Per «registrare» da questi dispositivi, basta leggerli e inviare ciò che si ottiene verso un file normale. Lo stesso file può essere diretto al dispositivo attraverso cui è stato generato, ottenendone la riproduzione. Tuttavia, per registrare occorre selezionare un canale dalla scheda audio, specificando che per questo è abilitata la registrazione. In generale si può trattare del canale microfonico, di quello del CD e della linea di ingresso esterna. In pratica, utilizzando Aumix, si tratta di avviare l'eseguibile aumix con l'opzione -m, -c o -l, rispettivamente, con l'argomento R. In queste condizioni, 8 Kibyte corrispondono a un secondo di riproduzione audio, di conseguenza, si può utilizzare uno dei due comandi seguenti per campionare e memorizzare per un minuto in un file:
$
dd if=/dev/audio of=registratore.au bs=8k count=60
[Invio]
$
dd if=/dev/dsp of=registratore bs=8k count=60
[Invio]
Per riprodurre questi file, si devono utilizzare gli stessi dispositivi da cui sono stati generati. Rispettivamente, valgono i due comandi seguenti.
$
cat registratore.au > /dev/audio
[Invio]
$
cat registratore > /dev/dsp
[Invio]
Quando il sistema di gestione dell'audio avviene attraverso ALSA, i file di dispositivo /dev/audio
e /dev/dsp
continuano a essere disponibili, tuttavia si potrebbero usare anche altri file di dispositivo. A titolo informativo viene annotato come potrebbe essere usato Sox, ammesso che sia stato compilato con il supporto al formato audio di ALSA. Per registrare:
$
sox -t alsa -r 44100 -w -u /dev/snd/pcmC0D0c registratore.wav
[Invio]
Per riprodurre:
$
sox mio_file.wav -t alsa /dev/snd/pcmC0D0p
[Invio]
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Wavtools (5) è un pacchetto per l'esecuzione e la registrazione di file audio in formato WAV-RIFF. Utilizza in particolare il dispositivo /dev/dsp
. Si compone di quattro eseguibili: wavr e gwavr per la registrazione; wavp e gwavp per l'esecuzione.
wavr [opzioni] |
gwavr [opzioni] |
wavp file_wav |
gwavp file_wav_gsm |
In pratica, non c'è bisogno di opzioni per eseguire un file attraverso wavp o gwavp. La lettera «g» iniziale di gwavr e gwavp, indica che si tratta della versione predisposta per un formato WAV compresso utilizzando l'algoritmo GSM.
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Sound-recorder (6) è un pacchetto per l'esecuzione e la registrazione di file audio non compressi (WAV-RIFF e altri). Utilizza il dispositivo /dev/dsp
. Si compone di alcuni eseguibili: sound-recorder e cdsound-recorder per la registrazione; play-sample per la riproduzione.
sound-recorder [opzioni] file_audio |
cdsound-recorder [opzioni] suffisso_file_audio |
play-sample [opzioni] file_audio |
In pratica, non c'è bisogno di opzioni per eseguire un file attraverso play-sample, a meno di voler richiedere un comportamento diverso da quello predefinito per il tipo di file che si va a eseguire.
Sia sound-recorder, sia cdsound-recorder si limitano a registrare ciò che proviene dalla scheda audio, purché sia abilitata la registrazione sulla linea prevista. Questo serve soprattutto a comprendere che cdsound-recorder non estrae le tracce da un CD audio, ma si limita a eseguirle, per registrare un file audio corrispondente. |
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Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
sound-recorder -f wav -c 2 -s 44100 -S 07:00 musica.wav
[Invio]
Registra per sette minuti in un file WAV-RIFF stereofonico, con campionamento a 44 100 Hz. Il file che si ottiene è musica.wav
nella directory corrente.
$
cdsound-recorder -f wav -c 2 -s 44100 -l 1,3,5-7 musica.wav
[Invio]
Avvia la registrazione di una serie di file in un file WAV-RIFF stereofonico, con campionamento a 44 100 Hz, a partire dalle tracce uno, tre, cinque, sei e sette di un CD audio. I file che si ottengono hanno il suffisso musica.wav
, iniziando con il numero di traccia e un trattino basso. Per esempio, in questo caso il file della prima traccia è 01_musica.wav
.
$
play-sample musica.wav
[Invio]
Esegue il file musica.wav
.
Per la registrazione e la riproduzione di file attraverso il sistema ALSA, si possono usare anche i programmi Arecord e Aplay, che fanno parte del pacchetto Alsa-utils. (7) Si tratta di programmi da usare a riga di comando:
arecord [opzioni] file_da_registrare |
aplay [opzioni] file_da_eseguire... |
I due programmi condividono delle opzioni, con le quali si specificano le caratteristiche dei file da registrare o da eseguire.
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Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
arecord -d 10 -t wav -f S16_LE -t 2 -r 44100 prova.wav
[Invio]
Registra per dieci secondi in un file WAV-RIFF stereofonico, con campionamento a 44 100 Hz. Il file che si ottiene è prova.wav
nella directory corrente.
$
arecord -d 10 -t wav -f cd prova.wav
[Invio]
Esattamente come nell'esempio precedente, sfruttando l'abbreviazione dell'opzione -f cd.
$
aplay prova.wav
[Invio]
Esegue il file prova.wav
, senza bisogno di specificarne le caratteristiche, trattandosi di un formato con WAV-RIFF, che pertanto è provvisto di un'intestazione con le informazioni necessarie a individuarlo correttamente.
$
arecord -d 10 -t raw -f S16_LE -t 2 -r 44100 prova.raw
[Invio]
Registra per dieci secondi in un file stereofonico, senza intestazione (16 bit con segno little endian), con campionamento a 44 100 Hz. Il file che si ottiene è prova.raw
nella directory corrente.
$
arecord -d 10 -t raw -f cd prova.raw
[Invio]
Esattamente come nell'esempio precedente, sfruttando l'abbreviazione dell'opzione -f cd.
$
aplay -t raw -f S16_LE -t 2 -r 44100 prova.raw
[Invio]
Esegue il file prova.raw
, che richiede l'indicazione delle sue caratteristiche, trattandosi di un formato senza intestazione.
$
aplay -t raw -f cd prova.raw
[Invio]
Esattamente come nell'esempio precedente, sfruttando l'abbreviazione dell'opzione -f cd.
Sox (8) è attualmente lo strumento più importante di conversione di file audio. In linea di massima, Sox è in grado di convertire da un formato a un altro, anche se i passaggi da una frequenza di campionamento a un'altra non danno risultati ottimi; inoltre riesce a introdurre degli effetti interessanti.
Meritano attenzione alcuni effetti che Sox permette di introdurre attraverso la rielaborazione digitale del segnale: è possibile estrarre solo una porzione delle frequenze audio; si possono introdurre effetti di eco e di vibrato; è possibile invertire il brano.
Una particolarità di Sox è quella di distinguere i formati audio in base all'estensione dei nomi dei file (in quasi tutti i casi). La tabella 530.17 riporta l'elenco di alcuni di questi; per un elenco completo e una descrizione più dettagliata si può consultare la pagina di manuale sox(1).
L'eseguibile sox è quello che svolge tutto il lavoro dell'applicativo Sox. Purtroppo la sintassi è un po' confusa e lo schema che si vede qui è già una semplificazione di quella completa:
sox [opzioni_generali] [opzioni_di_formato] file_in_ingresso [opzioni_di_formato] \ |
sox [opzioni_generali] [opzioni_di_formato] file_in_ingresso -e [effetti] |
In generale è necessaria l'indicazione di un file in ingresso e di uno in uscita. Per stabilire il formato di un file si fa riferimento all'estensione utilizzata nel nome; eventualmente si possono realizzare anche dei condotti indicando un trattino orizzontale (-) al posto del nome del file corrispondente (in ingresso o in uscita), però in questo caso occorre indicare un'opzione apposita per specificare il formato a cui si fa riferimento.
Le opzioni di formato si applicano al file indicato subito dopo; in pratica, quelle che appaiono prima del file in ingresso, si riferiscono a questo, mentre quelle indicate dopo il file in ingresso, riguardano il file in uscita.
Gli effetti che Sox è in grado di generare si indicano attraverso delle parole chiave collocate alla fine della riga di comando, dopo l'indicazione del file in uscita.
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Segue la descrizione di alcuni esempi; tuttavia, tra questi non vengono mostrati casi in cui si cambia il formato dei file audio, perché si tratta di un'operazione delicata e per questo è meglio leggere la documentazione originale. In particolare, non conviene tentare di ridurre la frequenza di campionamento, perché di solito il risultato è pessimo.
$
sox prova.wav prova-vibrato.wav vibro 5 0.7
[Invio]
Legge il file prova.wav
(di tipo WAV, data l'estensione) e lo trasforma nel file prova-vibrato.wav
, mantenendo le stesse caratteristiche riguardo al campionamento, ma aggiungendo un effetto vibrato.
$
sox prova.wav prova-eco.wav echo 1 0.7 300 0.3
[Invio]
Legge il file prova.wav
(di tipo WAV, data l'estensione) e lo trasforma nel file prova-eco.wav
, mantenendo le stesse caratteristiche riguardo al campionamento, ma aggiungendo un effetto eco. Per la precisione, il guadagno in ingresso rimane inalterato; il guadagno in uscita del suono principale viene attenuato al 70 %; l'effetto eco ha un ritardo di 300 ms e ha un volume pari al 30 % rispetto al suono normale.
$
sox prova.wav prova-1000.wav band 1000 500
[Invio]
Legge il file prova.wav
(di tipo WAV, data l'estensione) e lo trasforma nel file prova-1000.wav
, mantenendo le stesse caratteristiche riguardo al campionamento, ma filtrando il segnale in modo da selezionare in particolare le frequenze da 750 Hz a 1 250 Hz.
$
sox prova.wav -t .wav - band 1000 500 > prova-1000.wav
[Invio]
Come nell'esempio precedente, ma in questo caso il file in uscita viene ottenuto attraverso lo standard output, per cui occorre specificare il tipo con l'opzione -t.
$
sox prova.wav -r 48000 -c 2 prova-48.wav resample
[Invio]
Legge il file prova.wav
e lo trasforma nel file prova-49.wav
, ricampionandolo a 48 000 Hz e garantendo un risultato a due canali audio (anche se l'origine fosse monofonica).
$
sox prova.wav -t ossdsp -w -s /dev/dsp
[Invio]
Esegue il file prova.wav
, attraverso il file di dispositivo /dev/dsp
. Si può osservare che viene specificato il formato dei campioni inviati al file di dispositivo, con le opzioni -w (16 bit) e -s (signed linear), mentre non è necessario specificare la quantità di canali e la frequenza di campionamento che rimangono inalterati rispetto al file originale.
$
sox -t ossdsp -w -s -c 2 -r 44100 /dev/dsp -t .wav prova.wav
[Invio]
Registra nel file prova.wav
ciò che ottiene dal file di dispositivo /dev/dsp
, in modo stereofonico, campionando a 44 100 Hz. Si può osservare che viene specificato il formato dei campioni ricevuti dal file di dispositivo, con le opzioni -w (16 bit) e -s (signed linear).
Sox è in grado di ridurre il rumore di fondo di una registrazione attraverso l'uso di due «effetti» particolari. Per prima cosa occorre estrarre dalla registrazione una porzione di silenzio, che contiene il rumore di fondo; successivamente si fa leggere a Sox il file contenente il rumore, per generare un file che ne riassume le caratteristiche; al termine, si fa rielaborare il file audio completo, fornendo le informazioni raccolte sulle caratteristiche del rumore, per generare un file filtrato. Per capire il meccanismo, conviene fare un esempio, che viene mostrato nei passi successivi.
Il file reg.wav
contiene del rumore di fondo; attraverso un programma apposito, si estrae una piccola porzione di silenzio, che viene salvata nel file rumore.wav
.
Si fa leggere a Sox il file rumore.wav
, per generare il «profilo di rumore», nel file rumore.prof
:
$
sox rumore.wav -t .wav /dev/null noiseprof rumore.prof
[Invio]
Il contenuto del file rumore.prof
può essere simile a quello seguente:
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Si rielabora il file reg.wav
con Sox, associando le informazioni sul rumore, contenute nel file rumore.prof
:
$
sox reg.wav reg-2.wav noisered rumore.prof 0.1
[Invio]
Si ottiene il file reg-2.wav
filtrato.
Come si vede dagli esempi, sono stati usati due effetti: noiseprof e noisered.
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Con Sox è possibile ottenere delle informazioni statistiche dettagliate su un file sonoro, attraverso la sua lettura completa. Per questo si usa l'effetto stat che riguarda solo il file in ingresso, mentre quello in uscita può essere omesso se si utilizza l'opzione -e.
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Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
sox prova.wav -t .wav /dev/null stat 2> prova.stat
[Invio]
Legge il file prova.wav
e passa il suo contenuto, senza trasformazioni al file di dispositivo /dev/null
. Durante la lettura, genera il file prova.stat
con le statistiche accumulate.
$
sox prova.wav -e stat 2> prova.stat
[Invio]
Come nell'esempio precedente, senza bisogno di usare il file di dispositivo /dev/null
per ignorare il file in uscita.
$
sox prova.wav -e stat -v 2> volume.max
[Invio]
Estrae soltanto il valore del volume e lo inserisce nel file volume.max
.
Il file prova.stat
degli esempi mostrati, potrebbe avere l'aspetto seguente:
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Invece, il risultato ottenuto con l'effetto stat -v si limita al valore del campo Volume adjustment::
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Il valore ottenuto in questo modo, soprattutto se si usa l'effetto stat -v, può essere applicato per regolare in modo uniforme il volume di diversi file, come nello script seguente:
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In pratica, i file indicati come argomenti nella riga di comando dello script, vengono scanditi uno per uno, in modo da generarne la statistica del volume, così da generare poi, per ognuno, un nuovo file con l'estensione aggiuntiva .v.wav
e con il volume aggiustato.
Sox è accompagnato generalmente da due script: play e rec. Il loro scopo è quello di facilitare l'ascolto e la registrazione, facendo affidamento sulle capacità di Sox di convertire al volo il formato di questi file.
play file |
rec file |
Quando non si ha la possibilità di utilizzare un programma più comodo, questa potrebbe essere l'unica risorsa per riuscire a gestire con semplicità le funzionalità audio.
A volte, questi script sono errati, probabilmente per un piccolo errore di sintassi nella scrittura di una struttura di selezione (case). Per semplificare le cose, viene mostrato il contenuto essenziale di questi due script. L'esecuzione di un brano registrato in un file avviene in pratica con un comando come quello seguente:
sox file_da_eseguire -t ossdsp -w -s /dev/dsp |
Naturalmente, prima del file potrebbero essere aggiunte altre opzioni, se lo si ritiene opportuno; nello stesso modo si potrebbero aggiungere delle opzioni riferite a effetti da inserire nell'audio, indicandole alla fine del comando. In modo analogo, si può registrare un file, ma in tal caso è obbligatorio specificare il tipo di campionamento, se non si vuole ottenere soltanto un file monofonico di bassa qualità; il modello seguente permette di ottenere un campionamento alla qualità di un CD:
sox -t ossdsp -w -s -c 2 -r 44100 /dev/dsp file_da_registrare |
Valgono le stesse considerazioni fatte per il caso dell'esecuzione di un brano, in particolare, le opzioni riferite al file che si vuole ottenere vanno messe subito prima di questo file, cioè dopo l'indicazione del dispositivo /dev/dsp
.
Normalize (9) è un programma ottimo per uniformare il livello audio nei file WAV-RIFF, che dispone anche di uno script per facilitare l'operazione con file in formato MP3 e Ogg Vorbis.
normalize [opzioni] file_wav... |
Il programma eseguibile normalize è quello che svolge il lavoro, sui file WAV-RIFF. Si usa come si vede nel modello sintattico, dove dopo le opzioni si mette l'elenco dei file da modificare: i file in questione vengono sovrascritti con la modifica del volume audio.
Il programma è ricco di opzioni, ma due in particolare sono importanti, con le quali si specifica una modalità particolare nel calcolo del volume da applicare. In condizioni normali, il volume dei file viene regolato in modo indipendente dagli altri; a questa regola si può eccepire con due modalità che si escludono a vicenda: con la modalità «mix» tutti i file indicati come argomento vengono regolati al volume medio che hanno già nel loro insieme; con la modalità «batch» il volume viene regolato mantenendo invariato il rapporto relativo tra i vari file, come se si trattasse di un file soltanto.
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Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
normalize file_1.wav file_2.wav file_3.wav
[Invio]
Regola a un livello ottimale il volume dei file file_1.wav
, file_2.wav
e file_3.wav
.
$
normalize --mix file_1.wav file_2.wav file_3.wav
[Invio]
Regola a un livello medio comune il volume dei file file_1.wav
, file_2.wav
e file_3.wav
.
$
normalize --batch file_1.wav file_2.wav file_3.wav
[Invio]
Regola a un livello ottimale il volume dei file file_1.wav
, file_2.wav
e file_3.wav
, mantenendo il rapporto relativo tra di loro.
Si veda la pagina di manuale normalize(1) per le altre opzioni disponibili; inoltre si veda normalize-mp3(1) o normalize-ogg(1) per intervenire direttamente su file audio compressi.
Xwave (10) è un applicativo relativamente completo per la registrazione, la modifica e l'esecuzione di brani musicali registrati in vari formati, in particolare in WAV-RIFF. Si tratta di un applicativo per X. Nella figura 530.28 si vede il pannello principale dopo aver caricato un file WAV.
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Il programma eseguibile che svolge tutto il lavoro è xwave. Non richiede opzioni e il suo funzionamento è intuitivo. È interessante la possibilità offerta di modificare un brano, per esempio usando il taglia-incolla (basta selezionare una porzione della traccia con il mouse), oppure introducendo degli effetti.
Può darsi che la registrazione non sia perfetta, ma questo è un particolare trascurabile rispetto alle altre possibilità di questo applicativo.
Audacity (11) è un applicativo molto sofisticato per la registrazione di un progetto musicale, composto anche da più tracce, in grado di esportare il risultato in formati audio comuni. Qui, Audacity viene considerato semplicemente come un ottimo sistema di registrazione, trascurando la realizzazione di un progetto musicale vero e proprio.
audacity |
Generalmente, l'eseguibile audacity si utilizza senza argomenti, come si vede nel modello sintattico semplificato.
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Se si seleziona il bottone della registrazione, Audacity inizia a registrare prelevando il segnale dalla linea attiva per questo, con una campionatura prestabilita. Si può osservare che nella figura risulta attiva la linea di ingresso esterno (line-in); inoltre è accessibile il controllo del guadagno di ingresso.
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Il modo in cui vengono raccolti i campioni in fase di registrazione si stabilisce attraverso la configurazione, che si raggiunge con la voce {Preferences
} del menù {File
}.
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Una volta appurato che l'ingresso è quello giusto, che il livello sonoro è appropriato, che il tipo di campionamento è conforme alla qualità che si vuole ottenere, si può selezionare il bottone di registrazione.
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Se si ferma la registrazione, la traccia si conclude; se poi si avvia nuovamente la registrazione, viene aperta un'altra traccia. Per salvare la registrazione in un formato comune, la si deve «esportare», per esempio con la voce {Export as WAV
} del menù {File
}.
Appunti di informatica libera 2006.07.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
3) Alsamixergui GNU GPL
4) Gnome-media GNU GPL e GNU LGPL
6) Sound-recorder GNU GPL
7) Alsa-utils GNU GPL
8) Sox software libero con licenza speciale
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome gestione_della_scheda_audio.htm
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