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In questo capitolo si descrivono gli applicativi più recenti per la gestione delle immagini. La tabella 167.1 elenca i loro nomi.
Gimp (1) è acronimo di Gnu image manipulation program e si tratta proprio di questo: un programma di manipolazione delle immagini. È il programma di punta del gruppo di lavoro che si occupa di realizzare l'ambiente integrato Gnome. Si tratta di un programma di ottima qualità che consente il disegno normale e il ritocco delle immagini.
Gimp ha una filosofia simile a quella di XPaint: pur trattandosi di un programma interattivo, permette di eseguire alcune operazioni attraverso l'indicazione di opzioni della riga di comando. Se si indicano dei file, questi vengono caricati in altrettante finestre per il disegno o fotoritocco.
gimp [opzioni] [file...] |
Gimp, come XPaint, utilizza una finestra di strumenti contenente un menù per le operazioni più importanti, quali il caricamento di altri file di immagini o la creazione di una nuova immagine, e una serie di icone che fanno riferimento ad altrettanti strumenti per il disegno.
A fianco della finestra degli attrezzi si collocano le finestre per il fotoritocco o per il disegno. Queste hanno un menù a cui si accede premendo il terzo tasto del mouse (quello destro) e, a differenza di XPaint, non contengono la tavolozza di colori, che invece è incorporata nella finestra degli strumenti.
Gimp non aderisce più agli standard dei vecchi programmi che utilizzavano le prime librerie grafiche. Quindi, le opzioni tradizionali, come -display, -geometry,... non sono più valide. |
La figura 167.3 mostra le finestre degli strumenti di Gimp.
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Le varie icone rappresentano ognuna una modalità di disegno o di selezione sulle varie finestre di disegno. Il funzionamento del menù è abbastanza semplice, in particolare, il menù {File
} permette di caricare una nuova immagine, oppure di aprire una nuova finestra vuota per il disegno.
Gimp apre tante finestre di disegno quante sono le immagini da elaborare. La figura 167.4 ne mostra una all'interno della quale appare già un'immagine.
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Su queste finestre non si vede alcun menù; per ottenerlo si preme il terzo tasto del mouse. Come nel caso di XPaint, il controllo sullo strumento usato per disegnare è sempre fatto attraverso la finestra degli strumenti.
Come nel caso di XPaint, molte operazioni di fotoritocco che possono essere controllate dalla finestra di disegno si riferiscono (o possono riferirsi) a una zona selezionata precedentemente. Per ottenere questa selezione si utilizza l'apposita icona della finestra degli attrezzi.
ImageMagick (2) è un pacchetto di programmi di servizio per la visualizzazione, la conversione e la manipolazione di immagini. La sua potenza sta proprio nella facilità con cui i programmi che lo compongono possono essere utilizzati in modo sistematico attraverso degli script.
I formati di immagine che possono gestire i programmi che compongono ImageMagick sono numerosi. Per conoscerne l'elenco completo basta leggere la pagina di manuale convert(1). |
Nell'uso dei programmi che compongono ImageMagick si incontrano situazioni comuni, regolate da opzioni che utilizzano la stessa sintassi. Anche se queste opzioni non sono necessariamente condivise da tutto l'insieme di questi programmi, vale la pena di descriverle a parte.
Il programma convert permette di convertire i file di immagini in formati differenti, applicando eventualmente anche altre trasformazioni. Dalla sintassi si intende che i file indicati nella riga di comando come quelli da convertire possono essere più di uno, mentre quello da ottenere come risultato della trasformazione può essere uno solo. In questo modo, si intende ottenere un file contenente un'animazione (ammesso che il formato grafico prescelto lo consenta).
convert [opzioni] file_da_convertire... file_risultante |
La conversione da un formato all'altro avviene in modo intuitivo, attraverso l'uso del magic number per i file da trasformare e delle estensioni per i file da generare; per esempio, volendo trasformare il file prova.gif
in prova.png
, si intende implicitamente che il primo file sia di tipo GIF e il secondo di tipo PNG. Tuttavia, si può indicare espressamente il tipo di file utilizzando il formato seguente:
tipo:nome |
Se il file in ingresso viene indicato attraverso un trattino (-), si intende fare riferimento allo standard input, mentre se viene usato un trattino al posto del nome di un file in uscita, si intende emettere il risultato della conversione attraverso lo standard output.
Il programma convert permette di eseguire una grande quantità di trasformazioni sulle immagini. Qui vengono descritte solo delle funzionalità elementari; per approfondire le caratteristiche di questo programma si può consultare la pagina di manuale convert(1).
Nella tabella successiva vengono descritte solo alcune opzioni che possono essere utilizzate con convert. In particolare, quanto è già stato descritto tra le opzioni standard di ImageMagick vale anche per questo programma.
|
Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
convert prova.gif prova.png
[Invio]
Converte il file prova.gif
(presumibilmente di tipo GIF) nel file prova.png
che si intende debba essere di tipo PNG a causa dell'estensione utilizzata nel nome.
$
convert prova.gif PNG:prova
[Invio]
Come nell'esempio precedente, si converte il file prova.gif
nel file prova
, specificando esplicitamente che si deve trattare di un formato PNG.
$
convert prova.gif png:prova
[Invio]
Esattamente come nell'esempio precedente (il nome che identifica il tipo di file può essere indicato indifferentemente con le lettere maiuscole o minuscole).
$
convert -geometry 150%x150% prova.gif prova.png
[Invio]
Trasforma il file prova.gif
nel file prova.png
ingrandendo l'immagine del 150 %, in modo proporzionale.
$
convert -sharpen 50 prova.gif prova.png
[Invio]
Trasforma il file prova.gif
nel file prova.png
rielaborandola in modo da ottenere un effetto simile alla messa a fuoco (viene utilizzato un fattore di 50).
$
convert -quality 100 prova.gif prova.png
[Invio]
Trasforma il file prova.gif
nel file prova.png
cercando di perdere il minor numero possibile di dettagli.
$
convert -flip prova.gif prova.png
[Invio]
Trasforma il file prova.gif
nel file prova.png
ottenuto ribaltando specularmente l'immagine in modo verticale (dall'alto in basso).
$
convert -flop prova.gif prova.png
[Invio]
Trasforma il file prova.gif
nel file prova.png
ottenuto ribaltando specularmente l'immagine in modo orizzontale (da sinistra a destra).
$
convert -rotate 90 prova.gif prova.png
[Invio]
Trasforma il file prova.gif
nel file prova.png
ottenuto ruotando l'immagine di 90 gradi in senso orario.
$
convert *.jpg prova.gif
[Invio]
Legge tutti i file che terminano con l'estensione .jpg
e li utilizza per generare un'animazione GIF nel file prova.gif
.
$
convert *.jpg prova.png
[Invio]
Tenta di fare la stessa cosa dell'esempio precedente, generando un file di tipo PNG. In pratica, dal momento che il formato PNG può contenere solo un'immagine, viene creata una sequenza di file PNG, uno per ogni «scena», secondo il formato prova.png.n
.
Il programma mogrify è simile a convert, in quanto serve a convertire delle immagini, ma a differenza di questo tende a intervenire direttamente sui file di origine, senza riflettersi in un file di destinazione. Molte delle opzioni di convert sono disponibili anche con mogrify.
mogrify [opzioni] file... |
|
Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
mogrify -format png *.gif
[Invio]
Converte i file che si trovano nella directory corrente e terminano con l'estensione .gif
in file di tipo PNG, creando una copia degli stessi file con estensione .png
.
$
mogrify -format PNG *.gif
[Invio]
Converte come nell'esempio precedente, con la differenza che l'estensione diventa .PNG
.
$
mogrify -geometry 150%x150% *.gif
[Invio]
Trasforma i file il cui nome termina per .gif
, ingrandendoli proporzionalmente del 150 %. I file originali vengono sovrascritti.
$
mogrify -colors 16 *.gif
[Invio]
Trasforma i file il cui nome termina per .gif
, rielaborando le immagini in modo da ridurre i colori a un massimo di 16.
$
mogrify -flip *.gif
[Invio]
Trasforma i file il cui nome termina per .gif
, ribaltando le immagini verticalmente (dall'alto in basso).
$
mogrify -flop *.gif
[Invio]
Trasforma i file il cui nome termina per .gif
, ribaltando le immagini orizzontalmente (da sinistra a destra).
Il programma animate visualizza un'animazione composta dai file forniti come argomento. Per ottenere questo risultato, animate costruisce una copia dell'insieme delle immagini nella memoria centrale; questo particolare è molto importante perché se si eccede si rischia di bloccare il sistema operativo.
animate [opzioni] file... |
Molte delle opzioni di convert sono disponibili anche con animate.
|
L'esempio seguente crea un'animazione con le immagini contenute nei file che terminano per .gif
. La sequenza è fatta a intervalli di mezzo secondo:
$
animate -delay 50 *.gif
[Invio]
Il programma montage permette di assemblare una serie di immagini in modo da ottenere una sorta di raccolta di diapositive. In pratica si ottiene un'immagine contenente una serie di icone che riproducono in piccolo i file indicati in ingresso.
montage [opzioni] file... file_risultante |
L'esempio seguente genera il file raccolta.png
(in formato PNG) composto da tutte le immagini ridotte dei file che terminano per .gif
:
$
montage *.gif raccolta.png
[Invio]
Il programma import permette di generare un file catturando un'immagine dallo schermo. Se non si specificano opzioni particolari, si intende utilizzare lo schermo attuale; inoltre, il puntatore del mouse viene modificato in un mirino a forma di croce. Se si fa un clic con il primo tasto sull'area di una finestra, si ottiene la copia del contenuto di questa, se invece si preme il primo tasto e si trascina, si ottiene la copia dell'area evidenziata.
import [opzioni] file_risultante |
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Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
import estratto.png
[Invio]
Avvia import in modo da permettere la selezione interattiva della finestra o dell'area desiderata. Il risultato viene salvato nel file estratto.png
.
$
import -window 0x1400002 finestra.png
[Invio]
Fa una copia del contenuto della finestra identificata dal numero esadecimale 140000216.
$
import -window root finestra.png
[Invio]
Il programma display permette la visualizzazione di una sequenza di immagini, eventualmente stabilendo anche un intervallo nella sequenza stessa. Tuttavia, display non si limita a questo, permettendo di intervenire anche in modo interattivo: basta fare un clic sull'area della finestra di visualizzazione dell'immagine per ottenere un menù. Per la precisione, con il tasto sinistro si ottiene una finestra di pulsanti che fanno riferimento ad altrettanti sottomenù, mentre con il tasto destro si ottiene un menù a scomparsa delle funzionalità di uso più frequente.
display [opzioni] [file]... |
Questo programma può essere avviato anche senza argomenti, richiedendo implicitamente un funzionamento interattivo. In questo caso si ottiene subito la maschera che si vede nella figura 167.10.
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Una volta che display ha visualizzato un'immagine in una finestra, si può ottenere il menù rapido attraverso un clic con il terzo tasto del mouse. Ciò che si ottiene si vede nella figura 167.11.
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Con il secondo tasto (quello centrale) si ottiene una finestra con un ingrandimento del punto selezionato, mentre con il primo tasto del mouse si ottiene una finestra contenente tutto il menù delle funzioni disponibili con questo programma (se viene ripremuto lo stesso tasto, il menù scompare).
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Come nel caso degli altri programmi di ImageMagick, anche display permette di intervenire con una grande quantità di opzioni della riga di comando, anche se si può fare quasi tutto in modo interattivo.
Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
display
[Invio]
Avvia il programma display per essere usato esclusivamente in modo interattivo.
$
display prova.png
[Invio]
Visualizza l'immagine contenuta nel file prova.png
.
$
display -delay 200 *.png
[Invio]
Inizia la visualizzazione delle immagini contenute in tutti i file il cui nome termina per .png
. I file vengono caricati di volta in volta, senza impegnare la memoria centrale come farebbe invece il programma animate. Il caricamento delle immagini avviene a intervalli di due secondi.
$
display 'vid:*.png'
[Invio]
Avvia display in modo da visualizzare un elenco di «diapositive» generate utilizzando le immagini contenute nei file che finiscono per .png
. Questo elenco di diapositive funge da menù per richiamare le immagini relative.
Gpaint (3) è un programma funzionalmente ed esteticamente molto simile a XPaint, che però risulta essere coordinato con le altre applicazioni Gnome.
gpaint [file]... |
La figura 167.13 mostra Gpaint mentre si interviene su un file già esistente.
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Tuxpaint (4) è un programma di disegno rivolto ai bambini, che ha la caratteristica di essere estremamente semplice e intuitivo nel suo utilizzo:
gpaint [opzioni] |
Il programma può essere avviato indicando delle opzioni, che possono servire probabilmente per l'utilizzo nell'ambito di un menù di avvio, ma non si può indicare il nome di un file, perché la gestione dei nomi è automatica. In pratica, Tuxpaint gestisce la directory ~/.tuxpaint/
, all'interno della quale inserisce informazioni di funzionamento e i file che vengono creati; in tal modo, quando si apre un file, invece di scegliere il nome, si sceglie la miniatura del suo contenuto.
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Come ultima considerazione, si può osservare che Tuxpaint funziona in una finestra di dimensione fissa, tale da poter lavorare anche con una risoluzione dello schermo di soli 640×480 punti.
Electric Eyes (5) è un altro degli applicativi grafici nati attorno a Gnome. Si tratta di un programma di visualizzazione delle immagini da usare al posto di Gimp quando si vuole qualcosa di più semplice e leggero. Eventualmente, Electric Eyes è in grado di apportare delle piccole modifiche alle immagini, che poi possono essere salvate anche in altri formati; si tratta di ingrandimenti e riduzioni, rotazioni, ribaltamenti speculari e correzioni del colore. È interessante la possibilità di catturare le immagini sullo schermo e anche quella di ritagliare facilmente delle porzioni da salvare a parte. Electric Eyes si compone di un solo eseguibile: ee, o eeyes, a seconda di come è stato predisposto da chi ha realizzato il pacchetto per la propria distribuzione GNU/Linux.
ee [opzioni] [file_da_visualizzare...] |
eeyes [opzioni] [file_da_visualizzare...] |
Electric Eyes si compone di un file eseguibile che potrebbe avere il nome ee, oppure eeyes. Se all'avvio non viene indicato alcun file, si ottiene l'apertura della finestra di visualizzazione del programma con un'immagine di presentazione; se si indica un solo file, si ottiene la stessa finestra contenente l'immagine corrispondente a quel file; se si indicano più file, si ottiene la visualizzazione della prima immagine e una finestra aggiuntiva con l'elenco dei file selezionati, con un'anteprima eventuale per ognuno (si vede nella figura 167.15).
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Attraverso il mouse, quando il puntatore si trova sopra la superficie dell'immagine visualizzata, se si preme il tasto destro si ottiene un menù a scomparsa, se si preme il tasto centrale si può delimitare un'area rettangolare che può servire per ridurre l'immagine alla sola selezione (crop).
Per il resto, il funzionamento di questo programma dovrebbe essere abbastanza intuitivo.
GQview (6) è un gestore di file contenenti immagini. Il programma eseguibile corrispondente è gqview che, come si vede dal modello sintattico, può ricevere l'indicazione di una directory, all'interno della quale si dovrebbero trovare dei file di immagini:
gqview [opzioni] [directory] |
La figura 167.16 mostra come potrebbe presentarsi GQview in pratica. Si può osservare sul lato sinistro un nome evidenziato, corrispondente all'immagine che si sta visualizzando sul lato destro.
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Appunti di informatica libera 2006.07.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
2) ImageMagick software libero con licenza speciale
5) Electric Eyes GNU GPL, usando librerie GNU LGPL
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome evoluzione_nella_gestione_delle_immagini.htm
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