[successivo] [precedente] [inizio] [fine] [indice generale] [indice ridotto] [translators] [docinfo] [indice analitico] [volume] [parte]
L'orologio del sistema non serve solo a fornire l'indicazione della data e dell'ora corrente. Da esso dipende anche il buon funzionamento del sistema Cron e di conseguenza di tutto il sistema di pianificazione dei processi. La tabella 71.1 elenca i programmi e i file a cui si accenna in questo capitolo.
Nel capitolo 210 viene trattato il problema della sincronizzazione attraverso la rete con il protocollo NTP.
Generalmente, quando si considera la differenza di orario tra un paese e un altro si pensa ai fusi orari. In questa ottica, per stabilire l'orario basterebbe conoscere il fuso orario in cui ci si trova. Tuttavia, l'utilizzo dell'ora estiva in molti paesi, in forme differenti a seconda di quanto stabilito dai vari governi, rende la determinazione dell'orario una cosa più complessa.
Per risolvere il problema si utilizza generalmente una sorta di base di dati contenente le regole con cui stabilire l'orario di ogni paese. A questo si abbina un orologio che mantiene un orario di riferimento, generalmente il tempo universale, dal quale il sistema è in grado di calcolare l'orario locale esatto.
Alcuni paesi utilizzano una notazione, generalmente di tre lettere, per indicare i vari fusi orari. Queste sigle non rappresentano uno standard per tutti, quindi vanno usate con prudenza. Il modo più sicuro per indicare un fuso orario è sempre quello di specificare il paese o una città precisa.
Alcune sigle sono particolarmente importanti, sia perché si usano spesso nella documentazione tecnica, sia perché appaiono nei messaggi dei programmi che si occupano di gestire l'orologio del sistema.
UT (Universal time), UTC (Universal Coordinated Time)
Il tempo universale, corrispondente in pratica all'ora solare di Greenwich.
GMT (Greenwich mean time)
Il modo tradizionale di indicare l'orario solare di Greenwich, corrispondente in pratica al tempo universale.
DST (Daylight savings time)
Non rappresenta un orario preciso, ma uno spostamento dell'orario per sfruttare meglio il periodo di illuminazione diurna durante la stagione estiva. In pratica si abbina questa sigla a quella del fuso orario, a indicare che l'ora solare corrispondente si ottiene sottraendo un'ora.
CET (Center Europe time)
L'orario dell'europa centrale.
CEST (Center Europe summer time)
L'orario dell'europa centrale durante il periodo estivo (in anticipo di un'ora sul tempo CET).
Si distingue tra due orologi indipendenti: quello contenuto dell'hardware dell'elaboratore e quello gestito dal kernel del sistema. Per il sistema operativo, quello che conta è l'orario fornito dal kernel, ma l'orologio hardware è importante perché è in grado di funzionare anche quando l'elaboratore è spento. In pratica, all'avvio attraverso la procedura di inizializzazione del sistema, viene allineato l'orario del kernel con quello hardware.
L'orologio hardware è quello che appartiene alla parte fisica dell'elaboratore e normalmente è incorporato nella scheda madre. È alimentato attraverso una piccola batteria, in modo da poter funzionare anche quando l'elaboratore è spento.
Chi utilizza l'architettura i386 tende a chiamarlo «orologio del BIOS» oppure «orologio CMOS», dal momento che BIOS, CMOS e orologio sono cose che tendono a confondersi. Si tratta comunque, sempre della stessa cosa.
Utilizzando un elaboratore i386, il modo migliore per regolare questo orologio è quello di utilizzare le funzioni del programma di configurazione della memoria CMOS, residente normalmente nella ROM e accessibile attraverso una combinazione di tasti al momento del test della memoria RAM.
È importante scegliere il tipo di orario su cui deve allinearsi l'orologio hardware. Generalmente, la scelta è tra la propria ora locale, o il tempo universale (UTC). Se non ci sono problemi di conflitti con altri sistemi operativi differenti dai sistemi GNU, è importante che si utilizzi come riferimento il tempo universale. In questo modo, è il sistema operativo a occuparsi di calcolare la differenza in base al fuso orario e all'eventuale ora estiva.
L'orologio del kernel viene impostato all'avvio, in base a quanto indicato dall'orologio hardware. Successivamente, finché il sistema resta in funzione, non viene più interpellato l'orologio hardware (a meno che il proprio sistema non abbia una configurazione particolare per qualche motivo).
Il sistema deve quindi sapere se l'orologio hardware è impostato sull'orario locale o sul tempo universale, per stabilire in che modo deve essere allineato l'orologio del kernel. Dal punto di vista dell'utilizzatore, nel primo caso occorre intervenire manualmente sull'orologio hardware quando inizia o termina il periodo dell'ora estiva, nel secondo caso no.
Il kernel tiene traccia esclusivamente del tempo universale, attraverso un numero che rappresenta il tempo trascorso in secondi dall'ora zero del primo gennaio 1970. Per conoscere l'orario locale si utilizza un file di configurazione, /etc/localtime
, contenente le informazioni necessarie a calcolarlo.
Se l'orologio del sistema è errato (intendendo in questo anche la data), è il caso di intervenire attraverso diverse azioni possibili. Il modo più semplice, nel senso che comporta meno complicazioni, è il riavvio del sistema impostando correttamente l'orologio hardware, eventualmente tenendo presente se si deve utilizzare il tempo universale.
Se il sistema non può essere riavviato, si deve intervenire attraverso il programma date, come viene mostrato in seguito. Ma così facendo, dal momento che il sistema operativo è in funzione si provocano degli squilibri, sia nel sistema di pianificazione dei processi (Cron), sia in alte situazioni (anche il sistema grafico X può risentirne). Il minimo che può capitare è di osservare un'intensa attività del sistema dovuta all'avvio di processi da parte del demone cron.
Tuttavia, quando si interviene sull'orologio di un sistema in funzione, bisogna accettare il rischio di dover riavviare il sistema, se ci si accorge che tutto è diventato instabile.
In alternativa alla modifica dell'orologio del sistema, si può agire sull'orologio hardware attraverso il programma clock. Così, al prossimo riavvio l'orario dovrebbe risultare corretto, senza infastidire la sessione di lavoro attuale.
Quando si decide di modificare l'orario di sistema attraverso date, dal momento che il più difficile è fatto, conviene anche aggiornare l'orologio hardware attraverso clock.
Attraverso il programma date si può leggere o impostare la data e l'ora del sistema. Dal momento che il kernel gestisce l'orologio con riferimento al tempo universale, è necessaria un'opportuna conversione che avviene per mezzo di quanto indicato nel file /etc/localtime
, che generalmente è un collegamento simbolico al file adatto, contenuto nella directory /usr/share/zoneinfo/
(queste collocazioni sono definite in base alla gerarchia standard dei sistemi GNU/Linux, a cui tutte le distribuzioni dovrebbero uniformarsi).
Il programma clock permette di leggere o impostare la data e l'ora dell'hardware. Utilizza il file /etc/adjtime
per permettere un aggiustamento automatico del suo valore, quando si conosce esattamente di quanti secondi sbaglia ogni giorno.
Il programma date (1) permette di conoscere o di modificare la data e l'ora del sistema, cioè quella gestita dal kernel. L'utente comune può utilizzare date per ottenere la data e l'ora attraverso lo standard output, mentre solo l'utente root può intervenire per modificarne il valore.
date [opzioni] [+formato] [data_orario] |
È importante tenere a mente che la modifica del valore contenuto nell'orologio del sistema può comportare instabilità. |
La riga di comando di date si divide in tre parti principali: le opzioni, il formato di rappresentazione e la data. Il formato di rappresentazione è una stringa che descrive in che modo si vuole venga restituita la data o l'ora attuale. L'indicazione della data permette all'utente root di modificare la data e l'ora del sistema.
|
Se negli argomenti ne compare uno che inizia con un segno +, questo viene interpretato come un formato di rappresentazione da utilizzare per emettere la data e l'ora. Si tratta di una stringa, dove tutti i caratteri vengono trattati per quello che sono, a eccezione delle direttive indicate nella tabella 71.3.
|
Quando non viene indicato un formato di rappresentazione della data, questa viene emessa secondo quanto si otterrebbe con la direttiva %c.
Se viene indicato un argomento che non appartiene alle opzioni e non inizia con il segno +, allora viene inteso trattarsi dell'indicazione di una data ed eventualmente di un'ora, da utilizzare per modificare quella del sistema. La sintassi per indicare l'informazione data-orario, è la seguente:
MMGGhhmm[[SS]AA][.ss] |
In pratica, si possono inserire otto cifre numeriche che rappresentano, rispettivamente a coppie: il mese, il giorno, le ore e i minuti. Di seguito si possono aggiungere altre due o quattro cifre che rappresentano l'anno («SS» sta per secolo). Infine, indipendentemente dal fatto che sia presente l'informazione dell'anno, possono essere aggiunte due cifre, separate da un punto, che rappresentano i secondi.
Segue la descrizione di alcuni esempi.
$
date -d '2 months 5 days'
[Invio]
Restituisce la data corrispondente a due mesi e cinque giorni nel futuro.
$
date -d '1 month 3 hours ago'
[Invio]
Restituisce la data corrispondente a un mese e tre ore fa.
$
date '+%d/%m/%Y'
[Invio]
Emette la data nella forma giorno/mese/anno, con l'anno per esteso.
#
date 03151045
[Invio]
Modifica la data del sistema in modo che corrisponda al 15 marzo dell'anno in corso, alle ore 10:45.
#
date 03151045.10
[Invio]
Modifica la data del sistema in modo che corrisponda al 15 marzo dell'anno in corso, alle ore 10:45:10.
#
date 031510452006
[Invio]
Modifica la data del sistema in modo che corrisponda al 15 marzo 2006 alle ore 10:45.
Il programma clock permette di accedere all'orologio hardware dell'elaboratore.
clock [-u] [-r | -w | -s | -a] |
|
Segue la descrizione di alcuni esempi.
#
clock -r
[Invio]
Legge e restituisce la data e l'orario contenuto nell'orologio hardware.
#
clock -r -u
[Invio]
La stessa cosa dell'esempio precedente, ma visualizza la data e l'ora locale, essendo l'orologio impostato sul tempo universale.
#
clock -w -u
[Invio]
Aggiorna l'orologio hardware, con riferimento al tempo universale, secondo l'orologio del sistema.
#
clock -a -u
[Invio]
Aggiorna l'orologio di sistema a partire da quello hardware, tenendo conto che l'orologio hardware è riferito al tempo universale, calcolando anche l'eventuale aggiustamento contenuto nel file /etc/adjtime
.
Il programma hwclock (2) è una versione alternativa del programma clock, specifica per i sistemi GNU/Linux, con il quale è comunque compatibile. In particolare, accetta anche quasi tutte le opzioni di quel programma.
hwclock [opzioni] |
A differenza di clock, hwclock è in grado di modificare direttamente l'orologio hardware, senza dover leggere l'orario fornito dal sistema operativo; inoltre, è in grado di gestire in modo autonomo il file di configurazione /etc/adjtime
annotando l'errore dell'orologio hardware in base ai comandi di modifica dati dall'utente del sistema.
|
Segue la descrizione di alcuni esempi.
#
hwclock -r
[Invio]
Mostra la data e l'ora dell'orologio hardware.
#
hwclock -r -u
[Invio]
Mostra la data e l'ora dell'orologio hardware, tenendo conto che quella è riferita al tempo universale, correggendola di conseguenza prima di visualizzarla.
#
hwclock -u --set --date='04/01/2006 10:10:30'
[Invio]
Imposta l'orologio hardware al 1 aprile 2006, alle ore 10:10 e 30 secondi. Contestualmente, hwclock modifica il file /etc/adjtime
annotando l'errore sistematico dell'orologio hardware in base alla differenza riscontrata rispetto all'orario precedente.
#
hwclock -a
[Invio]
Corregge la data dell'orologio hardware in funzione delle informazioni contenute del file /etc/adjtime
.
#
hwclock -u -s
[Invio]
Aggiorna l'orologio del sistema in base al valore riportato dall'orologio hardware, che risulta posizionato sul tempo universale.
Il file /etc/adjtime
viene utilizzato da clock o da hwclock per tenere traccia dell'errore sistematico dell'orologio hardware. Contiene una sola riga di testo dove appaiono tre numeri, il cui significato è espresso dalla sintassi seguente:
[+|-]aggiustamento_giornaliero ultimo_utilizzo resto |
Quando questo file non è configurato, appare la riga seguente:
|
Il primo valore rappresenta l'aggiustamento giornaliero in secondi che sarebbe necessario per fare sì che l'orologio hardware sia corretto. Per esempio, se vengono guadagnati sistematicamente cinque secondi ogni giorno, si può modificare il primo valore indicando -5.0.
Il secondo numero viene gestito dai programmi che si occupano di aggiustare l'orologio e serve a memorizzare quando è stato fatto l'ultimo aggiustamento. Questo valore viene indicato con un numero che rappresenta quanti secondi sono trascorsi a partire dalla data di riferimento del sistema.
L'ultimo valore rappresenta la parte frazionaria di secondo che non ha potuto essere utilizzata nell'ultimo aggiustamento.
In pratica, l'amministratore del sistema deve occuparsi solo di modificare il primo valore, perché gli altri due sono gestiti direttamente dai programmi che si occupano di correggere l'orario. Eventualmente, utilizzando il programma hwclock con l'opzione --set, non è nemmeno necessario preoccuparsi di questo.
Per fare in modo che l'orologio hardware venga corretto regolarmente attraverso le informazioni di questo file, è necessario che la procedura di inizializzazione del sistema sia stata predisposta in modo tale da provvedere ogni volta che viene avviato il sistema operativo. Di solito, le distribuzioni GNU sono già organizzate in questo modo; tuttavia potrebbe rimanere il problema di aggiornare l'orologio durante il funzionamento del sistema, in tutti i casi in cui l'elaboratore rimane acceso per tempi molto lunghi (si pensi a un nodo di Internet che offre dei servizi ininterrottamente). Evidentemente, occorre configurare il sistema Cron in modo da eseguire ogni giorno (a una certa ora) i comandi seguenti:
|
Oppure:
|
In pratica, prima si aggiorna l'orologio hardware e quindi si riallinea l'orologio del sistema operativo (negli esempi mostrati si presume che l'orologio hardware sia puntato sul tempo universale).
Il programma clock originale dovrebbe fare tutto utilizzando solo l'opzione -a (senza bisogno di essere riavviato con l'opzione -s per allineare il kernel). Tuttavia, se si tratta di un collegamento a hwclock che accetta la stessa opzione, l'aggiornamento dell'orologio del kernel deve essere richiesto in modo esplicito come è stato mostrato. |
Appunti di informatica libera 2006.07.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
1) GNU core utilities GNU GPL
2) util-linux: hwclock GNU GPL
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome orologio_di_sistema.htm
[successivo] [precedente] [inizio] [fine] [indice generale] [indice ridotto] [translators] [docinfo] [indice analitico]