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707.1.1) Come si comporta il processore AMD K6 con Linux?
Il K6 III sembra avere dei problemi con i kernel 2.0.x e i primi 2.2.x.
707.2.1) Come si può impostare il risparmio energetico per il monitor?
Occorre inserire nel file ~/.xinitrc
, prima della riga deputata al caricamento del gestore delle finestre, le righe:
|
707.3.1) Sono supportate le schede TV e le schede di acquisizione video in GNU/Linux?
Attualmente le schede TV con i chipset BT8xx sono quasi tutte compatibili.
Per informazioni sui driver BTTV, fare riferimento alla pagina: <http://www.metzlerbros.de/bttv.html>
Tra i programmi per vedere la televisione e catturare le immagini troviamo XawTV (1) reperibile presso <http://bytesex.org/xawtv/index.html>.
Ovviamente la risoluzione che offrono è quella di uno schermo TV
Sul fronte delle schede Matrox sono nati dei progetti che stanno dando ottimi risultati. Per la Rainbow Runner infatti si possono usare i driver scaricabili dal sito <http://www.cis.ohio-state.edu/~cmcurtin/dvd/mgavideo/>.
Per quello che la riguarda la Marvel si possono avere informazioni al sito: <ftp://ftp.rwii.com/pub/linux/system/Meteor/meteorman.html>.
Esistono anche progetti (che stanno portando i loro frutti) per schede di qualità superiore. Per le schede Mirò DC1 e DC1Plus le informazioni sono reperibili presso: <http://www.net4you.net/users/scherr/dc1plus/index.html>. Per la DC30: <http://stud3.tuwien.ac.at/~e8125426/dc30/>.
Anche per Iomega BUZZ esistono i driver: <http://www.lysator.liu.se/~gz/buz/>.
Esiste poi un hardware dedicato a GNU/Linux: la scheda LML33 prodotto da LinuxMedialabs: < http://www.linuxmedialabs.com/>.
Per maggiori dettagli sui driver per la cattura dei fotogrammi occorre tenere sott'occhio il sito: <http://www.atlantek.com.au/>.
Tutti i progetti sono raccolti nel Video4Linux: <http://roadrunner.swansea.uk.linux.org/v4l.shtml>.
Da tenere sotto controllo gli sviluppi di Trinity (licenza: GPL) <http://members.nbci.com/NicholasF/> e Vstream (licenza: GPL) <http://www.ee.up.ac.za/~justin/bttv/>
Per chi ha bisogno di sottotitolare i propri film, è possibile utilizzare b@k@sub (licenza: GPL) reperibile presso: <http://www.allusion.net/bakasub/>.
707.3.2) Si può utilizzare la scheda video Matrox G200 AGP in GNU/Linux?
Per la scheda video Matrox G200, nelle versioni da 8 e da 16 Mibyte di RAM, occorre aprire il file /etc/X11/XF86Config
(se non risiede in questa directory cercalo nel file system perché purtroppo la sua posizione varia da distribuzione a distrubuzione) ed inserire questa sezione:
|
707.3.3) Si può utilizzare la scheda video SiS 6326 in GNU/Linux?
La scheda SiS 6326 è gestita solo al 50% delle possibilità almeno fino all'XFree86 3.3.5. Per gestire questa scheda in maniera opportuna bisogna aggiungere in XF86Config
, nella sezione Device:
|
Qualora si riscontrassero problemi, si proverà a eliminare il commento (#) davanti a no_bitblt.
707.4.1) Come si possono utilizzare i tasti accessori della tastiera in GNU/Linux?
Alcune tastiere dispongono di parecchi tasti aggiuntivi. In ambiente MS-Windows parte di questi tasti servono per controllare l'audio e il CD-ROM. Altri sono programmabili per potere avviare determinati programmi.
Con:
#
showkey -k
[Invio]
è possibile controllare quali tasti sono già associati a un codice tasto: premendo i vari pulsanti è possibile rilevare il numero decimale corrispondente(2).
Se alcuni tasti non restituiscono il codice, occorrerà ripetere l'operazione con:
#
showkey -s
[Invio]
I tasti accessori di MS-Windows infatti risultano in genere assegnati a 125, 126, 127, mentre i tasti aggiuntivi (sole nascente, mezza luna, e accensione) sono generalmente muti. Con showkey -s si possono ottenere invece da questi ultimi tasti i seguenti valori:
|
per la pressione e rilascio del tasto col sole nascente,
|
per la pressione e rilascio del tasto con la mezza luna,
|
per la pressione e rilascio del tasto col simbolo di accensione.
Per assegnare un codice a tali tasti, si impartirà il comando:
#
setkeycodes scancode keycode
[Invio]
Es.:
#
setkeycodes e063 122
[Invio]
Attenzione: non si deve utilizzare una mappa della tastiera già utilizzata. Meglio controllare prima l'organizzazione della tastiera attiva.
Si procederà poi a modificare la mappa della tastiera per assegnare le funzioni che desiderate ai nuovi tasti. Si possono anche inserire delle stringhe contenenti i comandi da eseguire. Se ad esempio si desidera spegnere la macchina col tasto accensione, si dovrà modificare il file /etc/kbd/default.map.gz
(o il file relativo alla mappa della tastiera utilizzata nella propria distribuzione) nel seguente modo:
|
e più avanti:
|
è stato inserito un ritardo di un minuto in modo da avere il tempo di cancellare il processo di spegnimento della macchina in caso di pressioni accidentali. Basterà spegnere il monitor e andarsene, se è attivo il supporto per la gestione avanzata dell'alimentazione ({APM
}) nel kernel.
N.B.: si devono concludere le stringhe con «\n». Con questa procedura la pressione di un tasto speciale viene interpretata come la battitura della stringa corrispondente, e come per ogni comando, è necessario impartire anche il ritorno carrello (invio).
707.4.2) Come si imposta la tastiera italiana?
Ecco i passaggi da seguire per impostare la tastiera italiana nella propria macchina. Occorre innanzitutto posizionarsi all'interno della directory /usr/lib/kbd/keymaps/
:
#
cd /usr/lib/kbd/keymaps
[Invio]
qui sono presenti diverse sottodirectory (a seconda della piattaforma di utilizzo). Occorre posizionarsi nella directory corrispondente alla propria piattaforma. Nel caso di piattaforma Intel la directory sarà i386
:
#
cd i386
[Invio]
In questa directory è presente un'ulteriore struttura che presenta tante sottodirectory quanti sono i modelli di tastiera. In genere, il modello più diffuso è qwerty(3).
#
cd qwerty
[Invio]
a questo punto, tramite il comando:
#
ls it*
[Invio]
è possibile verificare che esista il file di configurazione corrispondente alla lingua italiana. Le scelte dovrebbero in genere ricadere tra it-ibm.kmap.gz
, it.kmap.gz
e it2.kmap.gz
. Di solito it.kmap.gz
dovrebbe andar bene, salvo casi particolari. Per installare tale tipo di tastiera, eseguire il comando:
#
loadkeys it
[Invio]
che restituirà il seguente output:
|
Se volessimo verificare l'impostazione della tastiera si potrà usare il comando dumpkeys:
#
dumpkeys
[Invio]
o meglio, redirigere l'output di tale comando in un file, visto che è piuttosto prolisso:
#
dumpkeys > tastiera.txt
[Invio](4)
questi passi dovrebbero consentire di configurare la tastiera per la console testuale.
Per X si dovrà modificare il file /etc/X11/Xf86Setup
.
707.4.3) Come si impostano le tastiere estere?
Qualcuno sa come impostare le tastiera estere?
La tastiera si imposta con:
#
loadkeys nome-file
[Invio]
dove nome-file è il file di mappa della tastiera, normalmente reperibile nella directory /usr/share/keytables/
o in /usr/share/keymaps/
. Tali file hanno estensione .map
o .kmap
o .kmap.gz
e hanno un nome abbastanza significativo, tipo it.map
, it2.map
, us.kmap.gz
, us-latin1.kmap.gz
, ecc.
707.4.4) È possibile generare i caratteri accentati su una tastiera statunitense?
Per quanto riguarda X la cosa è molto semplice, basta modificare il file /etc/X11/XF86Config
(v. 3.3.x) mettendo la riga:
|
Ecco un esempio di file:
|
Per quanto riguarda il terminale si può risolvere il problema utilizzando il file us-acent.kmap.gz
.(5). Con questa configurazione infatti se si vuole fare il carattere «è» basterà premere in sequenza [`] ed [e]. Non si è limitati inoltre ai caratteri accentati minuscoli ma è possibile generare:
«È» tramite la combinazione ['] ed [E]
«È» tramite la combinazione ['] ed [E]
«ë» tramite la combinazione ["] ed [e]
«ã» tramite la combinazione [~] ed [a]
707.5.1) Come si configura un mouse PS/2?
Il dispositivo per il mouse PS/2 è /dev/psaux
al contrario dei dispositivi seriali che sono generalmente /dev/ttySx
(6).
Segue una porzione del file XF86Config
(X 3.3.x) che indica che si dispone di un mouse di tipo PS/2.
|
Segue una porzione del file XF86Config-4
(X 4.0.3) che indica che si dispone di un mouse di tipo PS/2.
|
/dev/mouse
è un collegamento simbolico a /dev/psaux
. Si può inserire direttamente tale file oppure creare il collegamento simbolico.
707.5.2) Come si abilita l'utilizzo della rotellina del mouse?
Occorre utilizzare imwheel (7). La pagina di tale programma è <http://jonatkins.org/imwheel/>. Il programma ora è in una forma sufficientemente stabile.
Una volta installato l'eseguibile dovrà essere modificato il file di configurazione di X. La sezione Pointer in /etc/X11/XF86Config
dovrà essere simile alla seguente:
|
707.6.1) Perché i controller UltraATA non vengono riconosciuti?
Se dovessero comparire messaggi di errore relativi all'interfaccia IDE/EIDE durante l'installazione di una distribuzione GNU/Linux, si deve ricordare che i dischi UltraDMA 66 (detti anche UltraATA) utilizzano un controller speciale che permette una velocità di trasferimento di picco di 66 Mibyte/s, (HPT366). I kernel della serie 2.2.x non gestiscono questa caratteristica. Bisogna quindi utilizzare il kernel 2.4.x o i kernel sperimentali (l'HPT366 è supportato dalla versione 2.3.12).
Ne va da sé che tentando di installare una distribuzione che abbia un kernel obsoleto su di un disco UltraATA 66, questa operazione risulterà non possibile.
707.7.1) Come si configura un CD-ROM esterno parallelo in GNU/Linux?
Occorrerà fare un collegamento simbolico che fa puntare /dev/cdrom
alla porta /dev/tty??
della parallela.
707.7.2) Perché ho problemi con il CD-ROM all'avvio del server X?
Se all'atto di lanciare il server grafico si riscontrasse sulla console di avvio questo errore:
|
Si dovrà provare a disabilitare l'utilità di auto montaggio in Gnome Control Center.
707.7.3) Come si configura un masterizzatore connesso all'interfaccia IDE/EIDE?
Occorre ricompilare il kernel con il supporto emulazione SCSI. All'atto di ricompilare il kernel si dovrà selezionare (con Y) nella sezione {Block Devices
} l'opzione {SCSI emulation support
}. Questo vale per i kernel della versione 2.2.x. Per quelli della versione 2.4.x l'opzione {SCSI emulation support
} si trova nella sezione {ATA/IDE/MFM/RLL support
} e poi in {IDE, ATA and ATAPI Block devices
} come si vede in figura.
|
Selezionare poi dal menù principale {SCSI support
} scegliendo (con Y), l'opzione {SCSI generic support
} e {SCSI CD-ROM support
}.
Salvare e compilare il kernel (se ovviamente gli altri parametri erano rimasti invariati). I CD-ROM connessi all'interfaccia IDE/EIDE verranno riconosciuti automaticamente. come periferiche SCSI e si dovrà modificare il file /etc/fstab
di conseguenza. Dovrà risultare qualcosa del tipo:
|
707.7.4) Qual è il nome del dispositivo generalmente associato a un masterizzatore connesso all'interfaccia IDE/EIDE?
Se il kernel riconosce il masterizzatore connesso all'interfaccia IDE/EIDE, si deve ricordare che il dispositivo che lo identifica è in genere/dev/hdn
, dove n assume valori quali a, b, c, d, ecc. Dipende da dove è stato connesso, e segue la stessa regola dei dischi fissi:
prima interfaccia IDE/EIDE:
seconda interfaccia IDE/EIDE:
Se non si è a conoscenza di come è stato connesso, si effettuino tentativi tralasciando i dispositivi che corrispondono ai dischi fissi e al CD-ROM.
Es.: inserire un CD-ROM nel masterizzatore, creare la directory di innesto (mount):
#
mkdir /mnt/masterizzatore
[Invio]
Si provi ora a montare il CD-ROM presente nel masterizzatore:
#
mount -t iso9660 /dev/hdb /mnt/masterizzatore
[Invio]
se vengono segnalati errori, provare con un'altra lettera. Per provare a vedere il contenuto della directory principale del CD-ROM nel masterizzatore impartire il comando:
#
ls -la /mnt/masterizzatore
[Invio]
se la directory appare vuota, allora il CD non è stato montato.
707.7.5) Come si utilizza in GNU/Linux un masterizzatore SCSI?
Per fare riconoscere al kernel un masterizzatore SCSI, si dovranno includere le seguenti opzioni:
ATA/IDE/MFM/RLL support
{Enhanced IDE/MFM/RLL
}
{IDE Atapi cd rom
}
{SCSI HostAdaptor emulation
}
|
{Block devices
}
{Loopback device
}
|
{SCSI support
}
{SCSI support
}
{SCSI cd rom support
}
{Enable vendor specific
}
{Scsi generic support
}
|
File systems
{ISO 9660 cdrom filesystem
}
{Microsoft Joliet
}
|
707.7.6) Qual è il nome del dispositivo generalmente associato a un masterizzatore SCSI?
Pare che il mio kernel abbia riconosciuto il mio masterizzatore SCSI ma ora come accedo? Quale è il nome del dispositivo? /dev/cosa?
Generalmente è uno dei dispositivi /dev/scdn
dove n assume valori quali 0, 1, 2, 3, ecc..
Es.: inserire un CD-ROM nel masterizzatore, creare la directory di innesto (mount):
#
mkdir /mnt/masterizzatore
[Invio]
Si provi ora a montare il CD-ROM presente nel masterizzatore:
#
mount -t iso9660 /dev/scd0 /mnt/masterizzatore
[Invio]
se vengono segnalati errori, provare con un'altro numero. Per provare a vedere il contenuto della directory principale del CD-ROM nel masterizzatore impartire il comando:
#
ls -la /mnt/masterizzatore
[Invio]
se la directory appare vuota, allora il CD-ROM non è stato montato.
707.8.1) Come si utilizzano schede di rete NE2000 compatibili in GNU/Linux?
Occorre dichiarare come modulo (M) o inserire in maniera monolitica (Y) il supporto per questa scheda all'interno del kernel. Si deve innanzitutto identificare se si tratta di una scheda ISA o PCI. Nella scelta delle opzioni da inserire all'interno del kernel, si dovrà selezionare nell'ambito di {Network device support
} e nella fattispecie {Ethernet (10 or 100 Mbit)
}
|
|
Una volta ricompilato il kernel, se la scheda è di tipo PCI, si dovrà caricare il modulo relativo(8) con:
#
modprobe ne2k-pci
[Invio]
Se la scheda è ISA si dovrà dare il seguente comando:
#
insmod ne io=0x300H
[Invio]
inserendo l'indirizzo opportuno rilevabile tramite il software che di solito accompagna la scheda o tramite i ponticelli presenti sulla scheda stessa. Qualora si rilevino errori, si provi ad inserire prima il modulo 8310:
#
insmod 8310
[Invio]
707.9.1) Come si fa a rilevare le schede audio Plug & Play in GNU/Linux?
Prima di tutto il kernel dovrà essere stato compilato con il supporto per i moduli OSS oltre che per quelli specifici della scheda in questione. Si devono inoltre innanzitutto scaricare gli eventuali moduli audio presenti in memoria, altrimenti il riconoscimento delle periferiche Plug & Play potrebbe venire compromesso.
Questa momentanea depurazione la si ottiene con il seguente script:
|
Una volta eseguito tale script, si deve creare il file isapnpNEW.conf
per ottenere il file di configurazione generico delle periferiche Plug & Play(9). Il comando per ottenere tale file è:
#
pnpdump --config > isapnpNEW.conf
[Invio]
Una volta creato il file lo si potrà caricare mediante::
#
isapnp isapnpNEW.conf
[Invio]
Occorrerà poi inserire i moduli soundcore e sound con i seguenti comandi:
#
insmod soundcore
[Invio]
e:
#
insmod sound
[Invio]
Fatto questo dovrà essere inserito il modulo della scheda audio.
L'elenco dei moduli, le sequenze e le modalità di inserimento cambiano da scheda a scheda. Le indicazioni sono presenti in genere nei documenti della directory |
707.9.2) Come si fa a rilevare una scheda audio OPTi 82C931 presente su un alloggiamento ISA?
La scheda funziona con i moduli OSS: occorre attivarla con Isapnptools e inserire i moduli nel corretto ordine. Si consiglia di fare riferimento alla documentazione presente nella directory di documentazione del kernel (/usr/src/linux/Documentation/sound/Opti
).
Innanzitutto si consiglia di utilizzare almeno isapnptools-1.13 o superiore. Mediante pnpdump si rileveranno le informazioni della scheda. Il risultato di questa rilevazione dovrà essere modificato al fine di evidenziare ed utilizzare le opzioni che interessano. Una volta modificato, il file verrà generalmente installato come /etc/isapnp.conf
.
Segue una porzione del file /etc/modules.conf
che permette il funzionamento di questa scheda:
|
Occorrerà impostare i corretti valori degli indirizzi.
707.9.3) Come si fa ad utilizzare una scheda audio Sound Blaster Live! con GNU/Linux?
I possessori della scheda audio Sound Blaster Live! potranno utilizzare normalmente la scheda con un kernel di versione 2.4.x o superiore.
|
Gli utenti che disponessero di un kernel della serie 2.2.x potranno utilizzare il pacchetto emu10k1xxx.tar.gz
(10) prelevabili dal sito della Creative Labs(11). In questo caso occorrerà attenersi alle indicazioni del file README
allegate al pacchetto.
707.9.4) Perché il sistema restituisce un errore di device busy relativo alla SoundBlaster PCI 128?
Qualora si verificasse un errore del genere si consiglia di includere il supporto di tale scheda in maniera monolitica e non come modulo. Inoltre si consiglia di verificare se gli irq della scheda non sia in conflitto con qualche altro dispositivo (la porta parallela ad esempio).
707.9.5) Come si configura una SoundBlaster PCI 64V in GNU/Linux?
Si deve inserire il supporto per le seguenti componenti nel kernel:
Nella sezione {Sound
} si dovranno abilitare le seguenti opzioni (12):
{Sound card support
}
{Ensoniq AudioPCI (ES1370)
} o {Creative Ensoniq AudioPCI97 (ES1371)
}
|
{OSS sound modules
}
{100% Sound Blaster compatibles (SB16/32/64, ESS, Jazz16) support
}
{AWE32 synth
}(13)
{Generic OPL2/OPL3 FM synthesizer support
}
{FM synthesizer (YM3812/OPL-3) support
}
707.9.6) Come si configura una scheda audio Yamaha OPL3-SAx in GNU/Linux?
Incluso il supporto per la scheda in questione nel kernel, si dovrà utilizzare Isapnptools (controllare la LDR 707.9.1). Una volta creato il file di configurazione con Isapnptools, si daranno i seguenti comandi:
#
modprobe mpu401
[Invio]
#
modprobe ad1848
[Invio]
#
modprobe opl3sa2 io=0x370 mss_io=0x530 mpu_io=0x330 irq=5 dma=0 dma2=1
[Invio](14)
#
modprobe opl3 io=0x388
[Invio](15)
Per utilizzare invece questa scheda con ALSA si darà il seguente comando:
#
modprobe snd-card-opl3sa2 snd_port=0x370 snd_wss_port=0x530 \ snd_midi_port=0x300 snd_fm_port=0x388 snd_irq=5 \ snd_dma1=0 snd_dma1_size=4 snd_dma2=1 snd_dma2_size=4
[Invio](16)
#
modprobe snd-pcm1-oss.o
[Invio]
#
modprobe snd-mixer-oss.o
[Invio]
#
aumix -L
[Invio]
707.9.7) Come si configura una scheda Avance Logic ALS 110 in GNU/Linux?
Per utilizzare una scheda audio Avance Logic ALS 110 si dovrà disabilitare (tramite i commenti «#») il DMA 1 nel file di configurazione generato da Isapnptools. Eccone un esempio:
|
Si dovranno commenta le righe di /etc/modules.conf
e rimuovere i moduli audio caricati. In seguito si darà il seguente comando:
#
isapnp /etc/als100.conf
[Invio](17)
L'output dovrebbe essere simile al seguente:
|
In seguito si provvederà ad inserire i moduli sound, uart401 e sb come descritto in /usr/src/linux/sound
.
707.9.8) Come si configura una scheda Plug & Play 16 bit ISA SoundBlaster compatibile in GNU/Linux?
Qualora si disponga di una scheda 16 bit ISA SoundBlaster compatibile, si dovrà inserire all'interno del file /etc/modules.conf
le seguenti righe deputate a caricamento dei moduli necessari:
|
nel file /etc/modules
va inserita solamente la riga:
|
Ovviamente il kernel dovrà essere ricompilato prestando attenzione che nella sezione Loadable module support tutte e tre le opzioni siano abilitate. Gli indirizzi dovranno inoltre essere quelli corretti.
707.9.9) Come si fa riconoscere al sistema una scheda audio SoundBlaster 16 Plug & Play?
Per utilizzare la scheda audio SoundBlaster 16 Vibra Plug & Play, si dovranno seguire innanzitutto le istruzioni preliminari presenti nella LDR 707.9.1 fino al punto in cui viene caricato con isapnp il file creato da Isapnptools.
In seguito si daranno i seguenti comandi:
#
modprobe sound
[Invio]
#
insmod uart401
[Invio]
#
insmod sb io=0x220 irq=5 dma=1 dma16=7
[Invio](18)
Ecco un estratto del file /usr/src/linux/Documentation/sound/Soundblaster
:
|
707.9.10) Come si configurano i driver ALSA per le schede audio SoundBlaster PCI 64V integrate su scheda madre?
Se si dispone di una scheda audio SoundBlaster PCI 64V, integrata su scheda madre, che non si riesce a far funzionare, sarebbe opportuno provare con i driver ALSA. Per fare questo, si dovrà ricompilare il kernel con il solo supporto del suono, senza alcun driver specifico. Si dovranno inoltre installare i driver ALSA, e modificare opportunamente il file /etc/modules.conf
inserendo:
alias char-major-116 snd alias snd-card-0 snd-card-ens-1371 alias char-major-14 soundcore alias sound-slot-0 snd-card-0 alias sound-service-0-0 snd-mixer-oss alias snd-service-0-1 snd-seq-oss alias snd-service-0-3 snd-pcm1-oss
Una volta riavviato il sistema con queste modifiche all'atto di eseguire il comando:
#
cat /proc/modules
[Invio]
si dovrà ottenere qualcosa del genere:
|
Oltre a questo controllo, anche il comando:
#
cat /proc/asound/cards
[Invio]
dovrebbe restituire qualcosa di simile a:
|
Occorre infine ricordare che ora il volume è impostato come muto. Fare riferimento alla LDR 704.1.2 per risolvere il problema.
707.10.1) Quale è il nome del dispositivo comunemente associato ad un lettore Iomega ZIP ATAPI installato sul canale master della seconda interfaccia IDE/EIDE?
Il lettore ZIP in questione è generalmente associato al dispositivo /dev/hdc4
. Esso potrà essere montato mediante il seguente comando:
#
mount -t ext2 /dev/hdc4 /zip/
[Invio](19)
707.10.2) Come si deve configurare il sistema per far riconoscere un lettore ZIP collegato alla porta parallela?
In genere un lettore ZIP collegato alla porta parallela, è associato al dispositivo di sistema /dev/sda4
. Prima però di poterlo utilizzare, si dovrà ricompilare il kernel con le opzioni adatte a poterlo gestire. Ecco cosa includere:
Nella sezione {SCSI support
}:
|
Nella sezione {SCSI low-level drivers
} si dovrà scegliere tra:
|
se si dispone di un lettore vecchio oppure:
|
se si dispone di un lettore nuovo o dello ZIP Plus. In genere se sul cavo fornito dal produttore compare la scritta AutoDetect, si dovrà utilizzare quest'ultima opzione.
All'interno della sezione {Character devices
} si dovrà selezionare invece:
|
Dopo aver selezionato queste opzioni, sarà necessario ricompilare il kernel. All'avvio con l'immagine ricompilata si dovrà verificare se il lettore ZIP è stato riconosciuto. Se i messaggi di avvio scorrono troppo velocemente, si possono visualizzare in seguito mediante il comando dmesg:
#
dmesg | less
[Invio]
Se il lettore è stato riconosciuto si proverà ad innestare un dischetto per prova:
#
mount -t ext2 /dev/sda4 punto_innesto
[Invio](20)
In questo caso si cercherà di innestare al file system principale a livello della directory indicata da punto_montaggio un dischetto ZIP con file system ext2.
Per ulteriori informazioni consultare lo ZIP-Drive mini HOWTO.
707.10.3) Quali sono le differenze tra i moduli ppa e imm dei drive ZIP?
All'atto di ricompilare il kernel per includere il supporto per il drive ZIP, si dovrà scegliere tra il modulo {ppa
} e quello {imm
}. Questi moduli si scelgono all'interno di {SCSI support
} ed in particolare in {SCSI low-level drivers
}.
|
Si deve ricordare che se lo ZIP è installato su porta parallela, si dovrà prevedere anche il supporto per la parallela stessa. Si dovrà selezionare infatti anche all'interno di {General setup
} il supporto per la porta parallela ({Parallel port support
} e {PC-style hardware
}).
In genere il dispositivo è /dev/sdb4
.
707.11.1) Come si utilizzano le unità a nastro DAT?
L'utilizzo di queste unità a nastro, avviene mediante il comando tar. Il dispositivo generalmente associato all'unità è /dev/nst0
:
#
tar cvvf /dev/nst0 file file directory
[Invio](21)
Si ricordi che è possibile anche specificare la grandezza dei blocchi:
#
tar cvvbf 64 /dev/nst0 file file directory
[Invio]
Per riavvolgere il nastro si usa il comando mt. Se si utilizza sempre quel dispositivo, è possibile fare un collegamento simbolico:
#
ln -s /dev/nst0 /dev/tape
[Invio]
Gli altri comandi utilizzati frequentemente per gestire un'unità a nastro sono:
#
mt rewi
[Invio]
che serve per riavvolgere il nastro;
#
mt offl
[Invio]
che riavvolge ed espelle il nastro;
#
mt fsf
[Invio]
avanza di un archivio;
#
mt fsf n
[Invio]
avanza di n archivi;
#
mt bsf
[Invio]
torna indietro di un archivio;
#
mt bsf n
[Invio]
torna indietro di n archivi.
707.12.1) Quanta RAM è utilizzata e quanta è disponibile?
Per visualizzare quanta RAM viene utilizzata e quanta è disponibile si utilizzerà il comando free:
#
free
[Invio]
L'output del comando sarà simile al seguente:
|
Per sapere quanta RAM utilizza ogni singolo processo si utilizzerà top.
|
707.12.2) Come si dichiara la quantità di RAM oltre le 64 Mibyte in proprio possesso?
Chi possiede più di 64 Mibyte di RAM, dovrà aggiungere nel file /etc/lilo.conf
la seguente riga:
|
Es.: altre 64 Mibyte di RAM richiederanno la seguente riga:
|
707.12.3) Perché la dichiarazione della quantità RAM superiore alle 64 Mibyte non funziona?
Se ad esempio si disponesse di 160 Mibyte aggiuntive, e la riga:
|
restituisse errore (o non permettesse il riconoscimento della RAM), si dovrà controllare l'eventuale esistenza di una scheda video integrata nella scheda madre. Se così fosse vanno sottratte dalle 96 Mibyte, quelle che sono dedicate alla scheda video. Se la scheda video richiede 4 Mibyte, allora la riga sarà:
|
707.12.4) Come si comporta il sistema se ci sono difetti nella RAM?
Se nel sistema c'è RAM difettosa, in corrispondenza di attività intensive (ad esempio la ricompilazione del kernel) il sistema restituirà un messaggio di:
|
707.13.1) Si può utilizzare uno scanner HP 6100C in GNU/Linux?
Se si dispone di un scanner HP 6100C, per farlo funzionare occorrerà modificare il file /usr/src/linux/drivers/scsi/scsi.c
. In particolare occorre cercare le seguenti stringhe:
|
ed aggiungere questa:
|
Queste informazioni sono tratte da MS-Windows. Una volta modificato il file scsi.c
, si dovrà ricompilare il kernel.
Il comando:
#
cdrecord -scanbus
[Invio]
dovrebbe confermare il corretto funzionamento del dispositivo.
707.14.1) Si possono utilizzare i Win-modem in GNU/Linux?
I Win-modem(22) attualmente gestiti da Linux sono i Lucent LT Chipset CL-MD5620DT e PCTel. Ulteriori informazioni presso: <http://www.linmodems.org/>, <http://linmodems.org> e <http://www.geocities.com/SiliconValley/3217/Documents/WinModems.html>.
Questi modem sono costituiti da un processore DSP (Digital Signal Processor) che elabora i segnali in modo da renderli uguali a quelli generati o ricevuti da un modem normale. Per fare questo c'è bisogno di driver appropriati per funzionare e non ce ne sono sotto Linux, visto che le specifiche non vengono rese pubbliche.
707.14.2) Cosa si deve configurare per far riconoscere il modem al sistema?
Il modem non dovrebbe creare in genere problemi in Linux: la maggior parte dei modem sono Hayes compatibili, ossia hanno una serie di istruzioni codificate e come tali poco importa quale sia la casa costruttrice.
I problemi cominciano ad esserci qualora si utilizzino i Win-modem(23) Sono pochissimi i modelli supportati. Fare riferimento alla LDR 707.14.1 per ulteriori chiarimenti.
707.14.3) Come si configura il sistema per utilizzare un dispositivo US Robotics ISDN TA?
Prima di tutto occorre assicurarsi di avere avviato i seguenti moduli: ppp, shlc e bsd_comp. La configurazione è equivalente ad un normale ppp, le uniche cose da controllare sono, i moduli e le stringhe da inviare. Occorre verificare inoltre che non venga utilizzato in maniera predefinita l'hdlc ma l' async ppp to sync ppp.
707.15.1) Quali sono le stampanti utilizzabili con GNU/Linux?
Un elenco completo delle stampanti utilizzabili con GNU/Linux è reperibile all'indirizzo <http://www.linuxprinting.org/printer_list.cgi>.
707.15.2) Come si può stampare con una HP Deskjet 720C?
Viene qui presentata una configurazione funzionante (non per il colore però) per stampare con una stampante HP Deskjet 720C. Il risultato è stato ottenuto mediante il pacchetto pbm2ppa scritto da Tim Norman. La stampa viene effettuata attraverso l'interfaccia PostScript presente in pbm2ppa. Ecco il file /etc/printcap
che è stato utilizzato:
|
Ecco anche il filtro ps.if
:
|
707.15.3)
Come si configura il file /etc/printcap
se si utilizza una stampante Epson Stylus Color?
Qualora si disponga di una stampante Epson Stylus Color, si provi ad utilizzare il seguente file di configurazione /etc/printcap
:
|
707.15.4) Cosa va impostato prima della ricompilazione del kernel per permettere al sistema di stampare?
Quali opzioni in quali sezioni vanno impostate durante la compilazione del kernel per far lavorare la stampante? Devo per caso, dopo la compilazione, modificare LILO per passare parametri speciali al kernel, oppure aggiungere qualche riga allo stesso?
Per i kernel della serie 2.0.x è sufficiente includere il modulo per la parallela (lp.o).
Per quelli della serie 2.2.x si dovranno includere le seguenti opzioni:
|
e si dovrà indicare nel file /etc/modules.conf
la seguente porzione di testo:
|
Per i kernel della serie 2.4.x sarà necessario selezionare dal menù principale di configurazione, l'opzione Parallel port support.
|
707.16.1) Come funziona l'emulazione SCSI per la gestione delle periferiche IDE/EIDE/ATAPI?
L'emulazione SCSI è nata con uno scopo ben preciso, cioè quello di evitare di dover riscrivere i driver per le periferiche ed i programmi che già esistono per il protocollo SCSI (masterizzatori, lettori ZIP, ecc.). In pratica quello che viene effettuato al caricamento del modulo ide-scsi è la creazione di una catena SCSI virtuale dove vengono innestate tutte le periferiche connesse ad un'interfaccia IDE/EIDE che non hanno supporto nativo nel kernel caricato.
In pratica, se si compila come modulo il supporto per i CD-ROM ATAPI, il supporto per l'emulazione ide-scsi, ed il supporto per il CDROM SCSI, quello che accade è questo:
Se si carica il modulo IDE/EIDE del CD-ROM si otterrà il supporto IDE/EIDE per il CD-ROM;
se si carica il modulo ide-scsi e tutte le periferiche IDE/EIDE sono supportate da un qualche driver, allora sul bus SCSI virtuale non ci saranno periferiche;
se si carica il modulo ide-scsi e poi si carica il modulo scd (supporto CD-ROM SCSI), si otterranno invece tutti CD-ROM SCSI.
Se ad esempio si avesse la necessità, per qualche ragione, di avere a disposizione i dischi come SCSI invece che come IDE/EIDE/ATAPI, allora si dovrà rimuovere il supporto per i dischi IDE/EIDE e caricare il supporto per quelli SCSI.
707.16.2) Quale opzione del kernel bisogna selezionare se si possiede la scheda SCSI Adaptec 2904?
Si dovrà selezionare {AIC7xxx
}(24).
|
Il modulo si inserirà con il seguente comando:
#
modprobe aic7xxx
[Invio]
707.16.3) Cosa si deve configurare per fare riconoscere al sistema il dispositivo SCSI Adaptec 1510A?
Qualora si disponga di una scheda SCSI Adaptec 1510A, si dovrà selezionare l'opzione {Adaptec AHA 152X/2825 support
} come si può vedere in figura 707.55. Per automatizzare il caricamento del supporto per tale scheda, si dovrà inserire nel file /etc/lilo.conf
la riga:
|
Questa opzione equivale a scrivere sul prompt di LILO. Occorre ricordare che in ogni caso si dovrà lanciare di nuovo il comando lilo:
#
/sbin/lilo
[Invio]
707.16.4) Cosa si deve configurare per fare riconoscere al sistema il dispositivo SCSI Adaptec 1505?
Qualora si disponesse di un controller Adaptec 1505, si dovrà scegliere, all'atto della compilazione del kernel, l'opzione {Adaptec AHA 152X/2825 support
}.
|
Come si può rilevare dalla figura 707.16.4, il supporto per la scheda in questione esiste ma occorrerà specificare manualmente i valori. Si dovranno innanzitutto specificare all'interno del file /etc/modules.conf
queste due righe:
|
Il comando per inserire il modulo sarà:
#
/sbin/modprobe aha152x.o aha152x=0x340,9,7,1,1
[Invio]
707.16.5) Cosa si deve configurare per fare riconoscere al sistema il dispositivo SCSI Adaptec 152x?
Per questo tipo di controller si utilizzino le stesse informazioni contenute nella LDR 707.16.4.
Viene qui riportato lo schema dei ponticelli della scheda guardando la scheda con il pettine verso il basso:
|
Si ricordi che uno solo dei ponticelli j2-j5 deve essere chiuso. Se ad esempio si volesse l'IRQ 9 con indirizzo 340h, si dovrà chiudere j1 e j5 lasciando gli altri liberi.
Si deve in ogni caso controllare di non avere altre periferiche con lo stesso IRQ. |
Se al riavvio la scheda non è stata riconosciuta si dia il seguente comando direttamente da riga di comando:
#
/sbin/modprobe aha152x.o aha152x=0x340,9,7,1,1
[Invio](25)
707.17.1) Cosa si deve configurare per fare riconoscere al sistema un'unità LS-120 interna?
Qualora si disponesse di un lettore LS-120 interno (IDE/ATAPI) occorrerà assicurarsi di avere abilitato il supporto per {ATAPI FLOPPY DRIVE
} nel kernel; dopo averlo fatto, lo si potrà innestare al file system come un disco fisso normale. Es.:
#
mount -t vfat /dev/hdb /mnt/ls120
[Invio](26)
707.18.1) Come si fa ad utilizzare periferiche Plug & Play in GNU/Linux?
Per gestire periferiche Plug & Play in GNU/Linux si dovrà utilizzare Isapnptools. Esso è composto da isapnp e pnpdump. A grandi linee pnpdump legge le varie porte delle periferiche Plug & Play (27) e restituisce dei valori che possono essere reindirizzati su un file.
isapnp andrà a leggere i valori da tale file per attivare la periferica (scheda audio, rete o altro). Ecco un esempio:
#
pnpdump > isapnp.conf
[Invio]
oppure con le ultime versioni:
#
pnpdump --config > isapnp.conf
[Invio](28)
Ecco un esempio per la scheda audio Yamaha OPL3-sax(29):
|
A questo punto se il file è stato chiamato /etc/isapnp.conf
come nell'esempio precedente, si utilizzerà isapnp:
#
isapnp /etc/isapnp.conf
[Invio]
A seguito dell'esecuzione di questo comando, si dovrebbero avere stringhe di conferma simili a:
|
Attenzione: prima di eseguire isapnp non ci devono essere caricati moduli audio. Verificare eventualmente controllando il contenuto del file |
707.19.1)
Come si ricreano i dispositivi /dev/ttyS0
e /dev/ttyS1
?
Se si dovesse avere la necessità di ricreare i dispositivi seriali (/dev/ttyS0
e /dev/ttyS0
) si dovranno impartire i seguenti comandi:
#
cd /dev
[Invio]
#
mknod -m 600 ttyS0 c 4 64
[Invio]
#
mknod -m 600 ttyS1 c 4 65
[Invio]
Eventualmente occorrerà ricreare il collegamento simbolico del mouse. Se ad esempio il mouse è connesso alla prima porta seriale(30), il comando sarà:
#
ln -sf /dev/ttyS0 /dev/mouse
[Invio]
707.19.2)
Come si ricrea il dispositivo /dev/dsp
?
Il comando da utilizzare per ricreare tale dispositivo è:
#
mknod -m 666 /dev/dsp c 14 3
[Invio]
707.19.3)
Perché il sistema dice che i dispositivi /dev/cuan
sono obsoleti?
Qualora si cerchi di sostituire un kernel molto vecchio (in genere presente in distribuzioni datate) si può incorrere nella segnalazione che indica di possedere dispositivi seriali antiquati. In particolare si indica che i dispositivi /dev/cuan
(31) sono obsoleti e si chiede di sostituirli con i dispositivi /dev/ttySn
(32).
In questo caso non si dovrà fare altro che cambiare gli eventuali collegamenti simbolici del mouse e del modem.
707.19.4)
Come si ricrea /dev/null
?
Il dispositivo /dev/null
si ricrea con il comando:
#
mknod -m 666 /dev/null c 1 3
[Invio]
707.19.5)
Come si ricreano i dispositivi /dev/lp*
?
Per ricreare i dispositivi /dev/lp0
, /dev/lp1
e /dev/lp2
:
#
cd /dev
[Invio]
#
mknod -m 660 lp0 c 6 0
[Invio]
#
mknod -m 660 lp1 c 6 1
[Invio]
#
mknod -m 660 lp2 c 6 2
[Invio]
#
chown root.daemon /dev/lp*
[Invio]
707.19.6) Come si possono individuare gli indirizzi di IRQ e di I/O?
Si possono ottenere queste informazioni visualizzando il contenuto dei file /proc/interrupts
e /proc/ioports
:
#
cat /proc/interrupts
[Invio]
CPU0 0: 537659 XT-PIC timer 1: 24545 XT-PIC keyboard 2: 0 XT-PIC cascade 5: 13999 XT-PIC soundblaster 9: 20694 XT-PIC advansys, NE2000 12: 37941 XT-PIC PS/2 Mouse 13: 1 XT-PIC fpu 14: 192411 XT-PIC ide0 NMI: 0 ERR: 0 |
#
cat /proc/ioports
[Invio]
0000-001f : dma1 0020-003f : pic1 0040-005f : timer 0060-006f : keyboard 0080-008f : dma page reg 00a0-00bf : pic2 00c0-00df : dma2 00f0-00ff : fpu 01f0-01f7 : ide0 0220-022f : soundblaster 02f8-02ff : serial(auto) 0330-0333 : MPU-401 UART 0378-037a : parport0 03c0-03df : vga+ 03f6-03f6 : ide0 03f8-03ff : serial(auto) 6800-681f : NE2000 6c00-6c0f : advansys f000-f007 : ide0 f008-f00f : ide1 |
LDR Copyright © Gaetano Paolone bigpaul @ linuxfaq.it
2) per uscire occorre attendere 10 sec. senza premere alcun tasto
3) dalle prime lettere della tastiera in alto a sinistra sotto i numeri e a destra del carattere di tabulazione
4) dove tastiera.txt è il file che conterrà il risultato di dumpkeys.
5) l'autore non è riuscito a trovare all'interno della propria distribuzione questo file per cui non ha potuto verificare quanto di seguito riportato.
6) dove x assume valori come 1, 2, 3 o 4.
8) se invece il supporto è stato compilato in modo monolitico (Y) non sarà necessaria questo comando.
9) questo vale solo per le schede ISA, non per le PCI.
10) dove xxx indica la versione.
11) è possibile che la Creative Labs non fornisca più tali file vista la possibilità di gestire la scheda con la versione 2.4.x del kernel.
12) purtroppo capita spesso che alcune opzioni si trovano in altre sezioni, che abbiano cambiato nome o che siano state integrate da altre.
13) nei kernel non recentissimi presente nella sezione Additional low level sound drivers
14) occorrerà inserire i valori e gli indirizzi adeguati
15) occorrerà inserire i valori e gli indirizzi adeguati
16) occorrerà inserire i valori e gli indirizzi adeguati
17) se als100.conf è il file generato da Isapnptools che si era modificato apponendo i commenti.
18) inserire opportunamente i valori corretti degli indirizzi e delle altre impostazioni.
19) dove zip è la directory di innesto desiderata.
20) dove punto_innesto è la directory di innesto desiderata.
21) dove file e directory rappresentano la possibilità di indicare file e directory.
22) più precisamente definibili come modem software.
23) più precisamente definibili come modem software.
24) ci sono due versioni, una per i vecchi modelli
25) questo consente di accedere ad un'eventuale periferica rimovibile al momento opportuno anziché tenerla accesa fin da prima dell'avvio.
26) se si tratta di un lettore LS-120 installato come slave primario e contenente un supporto con file system vfat.
27) ammesso che la scheda madre gestisca le schede ISA Plug & Play
28) in questo secondo caso si ottiene un file già decommentato, nel primo invece occorrerà modificare a mano il file
29) il file riportato non è completo
30) COM1 di Dos
31) dove n è un numero che va da 0 a 3.
32) dove n è un numero che va da 0 a 3.
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome hardware.htm
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