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Questo capitolo è un esempio di manuale descrittivo dell'organizzazione e dell'utilizzo di un laboratorio didattico realizzato attraverso nanoLinux. Si tratta precisamente di un laboratorio composto da un certo numero di elaboratori con indirizzi del tipo 172.17.1.*, dove 172.17.1.254 offre i servizi principali (compresa la condivisione della stampante) e funziona da router-NAT, mentre 172.17.1.253 offre dei servizi ausiliari (potrebbe servire per innestare la directory /usr/
o per offrire accesso a terminali che possono utilizzare solo i protocolli TELNET o SECSH.
Si ribadisce che questo capitolo mostra soltanto un esempio, attraverso il quale si può però comprendere meglio il senso e l'utilizzo di nanoLinux.
Il laboratorio è distribuito secondo la piantina che si può vedere nella figura successiva. Ogni elaboratore è distinto secondo il suo indirizzo IPv4 e possono essere usati dagli utenti tutti quelli che hanno indirizzi da 172.17.1.1 a 172.17.1.28, perché i due elaboratori 172.17.1.254 e 172.17.1.253 mettono a disposizione dei servizi indispensabili per la rete e non possono sostenere carichi ulteriori, inoltre gli elaboratori 172.17.2.1 e 172.17.2.2, non sono adeguati alle esercitazioni da svolgere e servono di scorta o per altri scopi particolari. Il sistema operativo utilizzato negli elaboratori è GNU/Linux.
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Il laboratorio è organizzato in modo da centralizzare la gestione delle utenze e dei dati personali; pertanto è necessario rispettare una sequenza di accensione e di spegnimento appropriate.
Per utilizzare il laboratorio è necessario:
inserire l'alimentazione dal quadro elettrico:
verificare che tutti gli interruttori del quadro elettrico siano disinseriti;
inserire l'interruttore generale;
inserire, uno alla volta, tutti gli altri interruttori;
accendere l'elaboratore 172.17.1.254 e attendere che il sistema operativo sia avviato completamente;
accendere l'elaboratore 172.17.1.253 e ogni altro elaboratore che si voglia utilizzare.
Se l'elaboratore 172.17.1.254 non si avvia, per qualunque ragione, gli altri elaboratori non sono utilizzabili. |
Nel caso servano, gli elaboratori 172.17.2.1 e 172.17.2.2 possono essere accesi solo dopo che anche l'elaboratore 172.17.1.253 è stato avviato completamente.
Per ridurre l'incidenza di problemi legati all'integrità dei dati, si rende necessaria l'esecuzione di una scansione di controllo del disco con una frequenza abbastanza elevata, indipendentemente dal fatto che si siano manifestati dei problemi gravi. |
Per terminare l'attività si procede in modo opposto:
si arresta il sistema operativo degli elaboratori che hanno indirizzi da 172.17.1.1 a 172.17.1.28 e dell'elaboratore 172.17.1.253, più quello degli elaboratori particolari con indirizzi 172.17.2.1 e 172.17.2.2, utilizzando la combinazione di tasti [Ctrl Alt Canc] (se la procedura di arresto non si conclude con lo spegnimento degli elaboratori, si deve intervenire manualmente);
si arresta il sistema operativo dell'elaboratore con indirizzo 172.17.1.254;
si disinseriscono gli interruttori del quadro elettrico, cominciando da quelli periferici e concludendo con quello generale.
L'arresto del sistema operativo di tutti gli elaboratori accesi può essere comandato una volta per tutte dall'elaboratore 172.17.1.254, semplicemente utilizzando l'utenza shutdown:
login:
shutdown
[Invio]
Password:
shutdown
[Invio](1)
Gli elaboratori che per qualche ragione non iniziano la procedura di arresto del sistema operativo, possono essere forzati a farlo attraverso la combinazione di tasti [Ctrl Alt Canc], come già descritto in precedenza.
Al termine, anche l'elaboratore 172.17.1.254 deve essere spento (a meno che sia stato stabilito di lasciarlo acceso per qualche ragione particolare), cominciando dalla combinazione di tasti [Ctrl Alt Canc], come già descritto, prima di disattivare gli interruttori del quadro elettrico. Se per qualche motivo fosse stato stabilito di lasciare accesi alcuni elaboratori, dal quadro elettrico vanno staccati soltanto gli interruttori che servono; in particolare va lasciato inserito l'interruttore generale.
Per poter utilizzare qualunque elaboratore del laboratorio, è necessario disporre di un'utenza personale, a cui è associata una parola d'ordine di riconoscimento:
login:
rossimario
[Invio]
Password:
segretissimo
[Invio]
Per sicurezza, l'inserimento della parola d'ordine viene fatto all'oscuro, senza nemmeno poter vedere quanti tasti sono stati premuti.
Le utenze devono essere personali e possono essere create solo da un «amministratore», ovvero da una persona che abbia i privilegi necessari per questo compito. La parola d'ordine viene decisa dallo stesso utente che deve usarla successivamente per identificarsi, il quale deve anche avere la cura di ricordarsela e di mantenerla segreta.
In base all'organizzazione del laboratorio, per poter cambiare la propria parola d'ordine è necessario chiedere aiuto all'amministratore.
Ogni utente dispone di una directory personale, ovvero di uno spazio per i propri dati personali. In base alle caratteristiche tecniche degli elaboratori disponibili, lo spazio concesso a ogni utente è di 10 000 000 byte. L'utilizzo dello spazio da parte di ogni utente deve essere tenuto sotto controllo, perché i programmi più comuni (come quelli di navigazione o quelli di automazione dell'ufficio) creano spesso in modo automatico dei file nella directory personale, in modo da conservare la configurazione particolare dell'utente. In caso di necessità, alla prima occasione, le utenze che utilizzano molto più spazio del consentito possono essere rimosse dall'amministratore senza preavviso, pertanto, gli utenti che si accorgono del problema e non sono in grado di ridurre lo spazio utilizzato, dovrebbero almeno chiedere aiuto.
In generale, pur non essendoci alcuna intenzione di danneggiare gli utenti del laboratorio, non è possibile dare alcuna garanzia che i dati vengano conservati integri nel tempo; inoltre, all'inizio di ogni anno scolastico ci può essere la necessità di azzerare tutte le utenze. Pertanto, gli utenti che hanno la necessità di conservare i propri dati devono organizzarsi attraverso delle copie di sicurezza.
Per motivi didattici, dall'interno del laboratorio è possibile accedere all'indirizzo http://172.17.1.254/cgi-bin/var_log
, dal quale è possibile leggere la maggior parte dei file delle registrazioni dell'elaboratore 172.17.1.254.
Gli studenti che usufruiscono del laboratorio nell'ambito di esercitazioni didattiche programmate, devono utilizzare sempre lo stesso elaboratore o lo stesso terminale, a meno che sopravvengano delle esigenze particolari per cui il docente, o chiunque sia responsabile in quel momento, decida uno spostamento temporaneo.
Gli studenti sono tenuti ad avvisare tempestivamente l'insegnante quando si accorgono di un'anomalia o di un danneggiamento della propria stazione di lavoro.
Per l'utilizzo di applicazioni grafiche, è necessario avviare il sistema grafico X, attraverso il comando startx:
$
startx &
[Invio]
Per tornare all'utilizzo delle console a celle di caratteri si usano le combinazioni di tasti [Ctrl Alt F1], [Ctrl Alt F2], fino a [Ctrl Alt F6]; inoltre, la combinazione [Ctrl Alt F7] riporta alla sessione di lavoro grafica.
In caso di necessità estrema, durante il funzionamento in modalità grafica, è possibile eliminare il processo elaborativo del sistema grafico X attraverso la combinazione di tasti [Ctrl Alt Backspace] (ovvero [Ctrl Alt <---]).
Il sistema grafico è organizzato in modo da non avere «oggetti» (gadget) superflui. Tra le altre cose, ciò consente di ottenere il massimo delle prestazioni dall'elaboratore senza sprechi. Per questa ragione, il puntatore grafico del mouse non mostra clessidre o altro per indicare l'aumento dell'attività del sistema operativo; quindi, quando si avvia un'applicazione, occorre aspettare un momento prima di poterla vedere apparire. |
Sono disponibili due stampanti, collegate rispettivamente all'elaboratore 172.17.1.254 e 172.17.1.253. La stampa presso tutti gli elaboratori avviene in modo predefinito utilizzando la stampante collegata all'elaboratore 172.17.1.254; per utilizzare la stampante ausiliaria collegata all'elaboratore 172.17.1.253 occorre dare un comando di stampa apposito:
$
rlpr -Plp@172.17.1.253
[Invio]
In caso di necessità estrema, dovrebbe essere disponibile anche una stampante collegata all'elaboratore 172.17.2.1, alla quale si può accedere con il comando seguente:
$
rlpr -Plp@172.17.2.1
[Invio]
Gli elaboratori 172.17.2.1 e 172.17.2.2 sono di scorta e non sono in grado di sostenere il carico di lavoro normale degli altri usati nel laboratorio. Per il loro funzionamento dipendono in modo più significativo dagli elaboratori 172.17.1.254 e 172.17.1.253; in particolare, per eseguire la maggior parte delle applicazioni grafiche, è necessario aprire una finestra di terminale, collegandosi quindi con il protocollo SECSH presso l'elaboratore 172.17.1.253, da dove poi tali applicazioni vanno avviate.
L'utilizzo di questi elaboratori richiede delle conoscenze appropriate alla loro modalità di funzionamento particolare, pertanto sono stati collocati in cattedra, lasciando agli studenti l'uso di elaboratori molto più potenti e di conseguenza meno problematici per utenti poco esperti.
L'accesso a Internet avviene attraverso l'elaboratore con indirizzo 172.17.1.254, il quale svolge il compito di router e di proxy trasparente (ciò in particolare allo scopo di ridurre il carico della rete quando si eseguono accessi agli stessi indirizzi).
Dall'interno della rete del laboratorio, salvo disguidi tecnici, è possibile accedere all'indirizzo http://172.17.1.254/webalizer/proxy/
, dove appare la statistica degli accessi alla rete esterna (Internet), attraverso il protocollo HTTP. Pertanto, almeno teoricamente, chiunque è in grado di sapere quali siti e quali pagine sono state visitate dall'interno del laboratorio.
Oltre al responsabile del laboratorio, altre persone potrebbero eseguire alcune operazioni legate all'amministrazione tecnica dello stesso, per evitare di dover dipendere da un solo responsabile per ogni cosa.
Queste persone possono utilizzare l'utenza admin, o altra utenza convenuta con il responsabile, presso l'elaboratore con indirizzo 172.17.1.254. Ciò consente di raggiungere un menù di funzioni prestabilito, come si vede nella figura seguente:
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Attraverso questo menù è possibile, in particolare, aggiungere un'utenza, cambiare la parola d'ordine di un utente che ne fa richiesta, riallineare il NIS (il sistema di gestione delle utenze) dopo che qualcosa è stato cambiato.
Eventualmente, presso gli altri elaboratori è possibile usare la stessa utenza admin per un sottoinsieme di funzionalità:
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Dal momento che si prevede la presenza simultanea di un gran numero di utenze, si richiede a chi interviene per aggiungerne di nuove di farlo con un certo ordine.
Per prima cosa si conviene che il nominativo scelto dall'utente cominci con il cognome e continui, possibilmente, con il nome (per esempio «rossimario»), tenendo conto che si possono usare al massimo 16 caratteri alfabetici e numerici (lettere dalla «a» alla «z», minuscole, cifre da zero a nove).
Una volta inserito il nominativo, è necessario stabilire una sigla che viene usata per classificare l'utenza. Nel caso degli studenti che usano comunemente il laboratorio, si può mettere la sigla della classe (compresa la sezione) seguita dall'anno scolastico, mentre per tutti gli altri casi è meglio qualificare il contesto di utilizzo e l'anno in cui viene creata l'utenza. Per esempio, per creare un'utenza riferita a un corso FSE (Fondo sociale europeo) nell'anno 2006, si dovrebbe utilizzare la sigla «fse2006»; così, per creare un'utenza riferita a un alunno della classe 5A nello stesso anno, si dovrebbe scrivere 5a0607. La tabella seguente riepiloga alcuni esempi.
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Quando viene richiesto di inserire un utente, il programma che si occupa di questo consente di aggiungere dei dati ulteriori all'interno di campi particolari. Questi campi vanno usati per indicare i dati significativi dell'utenza, in base al contesto di utilizzo. Seguono due esempi; il primo riferito all'utente Mario Rossi che è uno studente di 5A, il secondo riferito al professor Sempronio Dicembrino che è docente di economia aziendale:
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rossimario
<OK
>
|
Viene cancellato il valore predefinito e viene assegnata la sigla 5a0607:
[Canc][Canc][Canc][Canc][Canc][Canc][Canc][Canc]
5a0607
<OK
>
Adding user `rossimario'... Adding new group `rossimario' (1000). Adding new user `rossimario' (1000) with group `rossimario'. Creating home directory `/home/5a0607/rossimario'. Copying files from `/etc/skel' Changing the user information for rossimario Enter the new value, or press ENTER for the default |
Vengono richiesti alcuni dati addizionali, che è bene compilare per poter individuare correttamente l'utente:
Full Name []:
studente Rossi Mario 5A 2006/2007
[Invio]
Room Number []:
[Invio]
Work Phone []:
[Invio]
Home Phone []:
[Invio]
Other []:
[Invio]
Is the information correct? [y/n]
y
[Invio]
Al termine viene richiesto di inserire per due volte la parola d'ordine, cosa che deve essere fatta direttamente dalla persona per la quale si crea l'utenza.
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L'inserimento corrisponde alla visualizzazione di una serie di asterischi.
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Dopo l'inserimento, per due volte, della parola d'ordine, se tutto è stato fatto senza errori, soprattutto se la parola d'ordine è stata inserita correttamente, si può procedere con l'utente successivo, oppure si è costretti a ripetere l'inserimento:
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Passando all'inserimento dell'utente «Sempronio Dicembrino», la somma di cognome e nome sarebbe troppo lunga, pertanto si concorda con l'utente di usare il nominativo dicembrinos:
dicembrinos
<OK
>
|
Viene cancellato il valore predefinito (derivante dall'inserimento precedente) e viene assegnata la sigla prof0607:
[Canc][Canc][Canc][Canc][Canc][Canc][Canc][Canc][Canc][Canc]
prof0607
<OK
>
Adding user dicembrinos... Adding new group dicembrinos (1004). Adding new user dicembrinos (1004) with group dicembrinos. Creating home directory /home/prof0607/dicembrinos. Copying files from /etc/skel Changing the user information for dicembrinos Enter the new value, or press ENTER for the default |
Full Name []:
prof. Dicembrino Sempronio economia aziendale 2006/2007
[Invio]
Room Number []:
[Invio]
Work Phone []:
[Invio]
Home Phone []:
[Invio]
Other []:
[Invio]
Is the information correct? [y/n]
y
[Invio]
Come prima si deve inserire la parola d'ordine, per due volte:
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|
Al termine, dopo la conferma dell'inserimento della parola d'ordine, non dovendo inserire altri utenti, basta concludere selezionando il pulsante grafico <Cancel
>.
Quando si tenta di inserire un nominativo utente molto lungo, è probabile che l'operazione si concluda ugualmente con successo, ma ciò avviene perché il programma riduce automaticamente il nome ai primi 16 caratteri. Pertanto, se si inserisce il nominativo «dicembrinosempronio» si ottiene in pratica l'utente «dicembrinosempr». Di questo occorre tenerne conto, perché poi gli utenti chiedono aiuto quando non riescono ad accedere al sistema; in tal caso basta dire loro di riprovare con i soli primi 16 caratteri del nominativo presunto. |
Presso l'elaboratore 172.17.1.254 sono presenti diversi servizi per la rete locale, compreso quello di stampa e un proxy HTTP trasparente. L'accesso a questi servizi può essere controllato, per impedire ad alcuni elaboratori di stampare o di accedere a servizi HTTP esterni con il navigatore. Ciò che si imposta in questo modo, rimane, anche al riavvio dell'elaboratore 172.17.1.254, pertanto è necessario sapere come ripristinare o comunque regolare tali servizi.
Dal menù si seleziona la voce {printer access
} per il controllo dell'utilizzo della stampante, oppure la voce {proxy access
} per il controllo dell'accesso ai servizi esterni HTTP. In entrambi i casi si ottiene un elenco degli elaboratori che possono essere abilitati o disabilitati; l'esempio seguente riguarda il caso del proxy HTTP:
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Per selezionare o deselezionare una voce, basta premere la barra spaziatrice quando quella che si desidera è evidenziata; per confermare le selezioni fatte, si seleziona il pulsante <OK
>. Nell'esempio è in evidenza la richiesta di attivare il collegamento per gli elaboratori 172.17.1.1, 172.17.1.2 e 172.17.1.11.
L'accesso ai dischetti o alle unità di memorizzazione USB può essere controllato, per impedire ad alcuni elaboratori di accedere a informazioni esterne, tipicamente durante lo svolgimento delle verifiche. Ciò che si imposta in questo modo è previsto che rimanga tale, fino a un intervento opposto, pertanto è necessario sapere come ripristinare o comunque regolare tali accessi.
Dal menù si seleziona la voce {storage access
} e si ottiene un elenco degli elaboratori che possono essere abilitati o disabilitati:
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Per selezionare o deselezionare una voce, basta premere la barra spaziatrice quando quella che si desidera è evidenziata; per confermare le selezioni fatte, si seleziona il pulsante <OK
>. Nell'esempio è in evidenza la richiesta di abilitare l'utilizzo dei dischetto e di altre unità esterne USB per gli elaboratori 172.17.1.1, 172.17.1.2 e 172.17.1.11.
Presso ogni singolo elaboratore è possibile stabilire il numero massimo di pagine che possono essere stampate per volta. Dal menù si seleziona la voce {print maxpages
} e si ottiene una mascherina in cui appare il limite precedente e si può dichiarare il limite nuovo:
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Dopo aver modificato il valore, basta confermare selezionando il pulsante <OK
>. Nell'esempio appare un limite di 11 pagine.
Se per qualche ragione devono essere usati nel laboratorio degli elaboratori diversi da quelli previsti, collegandoli alla rete, è necessario provvedere alla configurazione dell'interfaccia di rete e all'instradamento necessari, sapendo che:
l'indirizzo della rete locale è 172.17.0.0, con maschera di rete 255.255.0.0;
possono essere usati gli indirizzi che non sono assegnati agli elaboratori che compongono normalmente il laboratorio, per esempio indirizzi del tipo 172.17.100.*;
Il router per accedere alla rete esterna dall'interno del laboratorio è 172.17.1.254.
Salvo indicazione diversa, nel laboratorio viene usato software libero che risponde alle linee guida DFSG (Debian free software guidelines), citate nella sezione 619.9.1 (il testo originale si trova presso <http://www.debian.org/social_contract#guidelines>); oltre al software è disponibile anche documentazione che, pur non essendo modificabile, può essere riprodotta senza oneri.
Nel laboratorio non è installato l'applicativo Macromedia Flash Player, perché la licenza del prodotto consente l'utilizzo gratuito ai singoli, ma non permette altrettanto agli enti, di qualunque genere siano. Al suo posto è installato un interprete disponibile in qualità di software libero, che però non offre tutte le funzionalità di quello originale. |
Free Redistribution
The license of a Debian component may not restrict any party from selling or giving away the software as a component of an aggregate software distribution containing programs from several different sources. The license may not require a royalty or other fee for such sale.
Source Code
The program must include source code, and must allow distribution in source code as well as compiled form.
Derived Works
The license must allow modifications and derived works, and must allow them to be distributed under the same terms as the license of the original software.
Integrity of The Author's Source Code
The license may restrict source-code from being distributed in modified form _only_ if the license allows the distribution of "patch files" with the source code for the purpose of modifying the program at build time. The license must explicitly permit distribution of software built from modified source code. The license may require derived works to carry a different name or version number from the original software. (This is a compromise. The Debian group encourages all authors not to restrict any files, source or binary, from being modified.)
No Discrimination Against Persons or Groups
The license must not discriminate against any person or group of persons.
No Discrimination Against Fields of Endeavor
The license must not restrict anyone from making use of the program in a specific field of endeavor. For example, it may not restrict the program from being used in a business, or from being used for genetic research.
Distribution of License
The rights attached to the program must apply to all to whom the program is redistributed without the need for execution of an additional license by those parties.
License Must Not Be Specific to Debian
The rights attached to the program must not depend on the program's being part of a Debian system. If the program is extracted from Debian and used or distributed without Debian but otherwise within the terms of the program's license, all parties to whom the program is redistributed should have the same rights as those that are granted in conjunction with the Debian system.
License Must Not Contaminate Other Software
The license must not place restrictions on other software that is distributed along with the licensed software. For example, the license must not insist that all other programs distributed on the same medium must be free software.
Example Licenses
The "GPL", "BSD", and "Artistic" licenses are examples of licenses that we consider "free".
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Appunti di informatica libera 2006.07.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
1) La parola d'ordine viene inserita senza poterla vedere sullo schermo.
2) Citazione da <http://www.debian.org/social_contract#guidelines>
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome organizzazione_e_utilizzo_del_laboratorio.htm
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