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La pagina di LaTeX viene definita automaticamente, in base alle opzioni usate nella definizione della classe del documento; eventualmente è possibile intervenire per cambiare l'impostazione predefinita, ma in tal caso tutto diventa piuttosto complesso.
Le dimensioni della pagina sono definite da una serie di lunghezze rigide che possono essere modificate facilmente, ma per questo occorre conoscere le varie competenze di queste variabili. In particolare, occorre tenere presente che, a seconda della classe, ci può essere o meno una distinzione tra pagine destre e sinistre.
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La figura 324.1 mostra schematicamente la competenza delle varie lunghezze utilizzate; in particolare, si osservi che si fa riferimento sempre a pagine destre, salvo il caso di classi che distinguono tra pagine destre e sinistre. La tabella 324.2 descrive le varie lunghezze, mostrando il valore predefinito in presenza della classe book, con l'opzione a4paper.
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È importante osservare i margini (\topmargin, \oddsidemargin o \evensidemargin) fanno riferimento a un punto di inizio spostato di un pollice, sia dal margine interno, sia dall'alto; pertanto, se si vogliono avere margini inferiori a 2,54 cm, i valori delle lunghezze di scostamento relative possono essere negativi. |
Con LaTeX, il testo viene distribuito verticalmente in modo analogo a quanto fa già TeX; tuttavia, cambiano i comandi per interrompere le righe e per il salto pagina, inoltre si inseriscono comandi per richiedere di non saltare pagina in un certo punto. La tabella seguente elenca i comandi che consentono un controllo del salto pagina:
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I comandi \newline, \newpage, \clearpage e \cleardoublepage sono drastici (il particolare legato agli oggetti fluttuanti viene chiarito nel capitolo in cui si descrive l'inserimento di immagini e di tabelle fluttuanti), mentre \linebreak, \nolinebreak, \pagebreak e \nopagebreak, con o senza opzione, dipendono dalla calcolo di convenienza che viene fatto in fase di composizione.
Per tenere unita una porzione di testo, il metodo più efficace è dato dal comando \samepage, che deve essere inserito in un raggruppamento tra parentesi graffe, come si vede nella tabella riepilogativa. Tuttavia, anche in questo caso, non si può garantire che tutto il pezzo richiesto rimanga nella stessa pagina: la probabilità che sia inserita un'interruzione di pagina aumenta con l'allontanarsi dal comando.
Tra questi comandi, \vfill non serve per ottenere o per evitare dei salti pagina, ma consente di spostare in basso del testo, quando viene usato con la richiesta di un salto pagina. Si osservi l'esempio seguente:
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La figura 324.5 mostra il risultato della composizione, simulando una pagina molto corta, per questioni di spazio.
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È da osservare che, a differenza del linguaggio TeX puro e semplice, i comandi per il salto pagina provvedono da soli ad aggiungere uno spazio elastico adeguato, per evitare che il contenuto della pagina venga allungato in modo inopportuno.
I comandi che richiedono un salto pagina, non si possono cumulare. In pratica, due comandi \newpage in sequenza, generano un salto solo. Per riuscire a ottenere un salto pagina aggiuntivo, occorre scrivere qualcosa, come uno spazio non interrompibile, prima di un nuovo salto pagina. È per questo che esiste il comando \cleardoublepage che permette di raggiungere l'inizio di una pagina destra. |
LaTeX consente di controllare in modo complessivo l'allineamento verticale, attraverso due comandi molto semplici:
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LaTeX utilizza in modo predefinito una o l'altra forma, a seconda della classe del documento. Come già accennato, i comandi per il salto pagina inseriscono automaticamente uno spazio elastico sufficiente a evitare che in quel punto si tenti di allungare il testo fino alla fine della pagina; tuttavia, ci sono situazioni in cui con la modalità corrispondente al comando \flushbottom si ottengono pagine troppo allungate.
In condizioni normali, LaTeX genera una composizione su una sola colonna verticale; tuttavia è possibile distribuire il testo su due colonne, con l'uso di due comandi particolari, che consentono di cambiare da una modalità all'altra:
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L'esempio seguente consente di vedere in pratica una composizione a due colonne. Si può osservare il fatto che la frase iniziale viene posta a cavallo delle due colonne.
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Come si può osservare nella composizione finale che appare nella figura 324.9, il comando \newpage genera un salto fino all'inizio della colonna successiva, indipendentemente dal fatto che questa si trovi nella pagina corrente o in quella successiva. Al contrario, i comandi \clearpage e, necessariamente, cleardoublepage, fanno ricominciare la composizione effettivamente in una pagina nuova.
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Il comando \twocolumn crea due colonne di larghezza uguale, utilizzando lo spazio definito dalla lunghezza \textwidth, meno lo spazio di \columnsep. Pertanto, se si desidera cambiare la larghezza dello spazio interno alle colonne occorre intervenire prima nella lunghezza \columnsep e quindi usare il comando \twocolumn. |
LaTeX definisce in modo automatico l'aspetto della riga di intestazione e di quella del fondo pagina, in base alla classe del documento, inserendo eventualmente delle varianti all'inizio delle parti e dei capitoli. I comandi elencati nella tabella seguente, consentono di interferire nello stile della pagina:
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Nell'elenco, sono stati messi assieme i comandi \pagestyle e \thispagestyle, ma il primo interviene su tutte le pagine, a partire da quella in corso, fino al prossimo comando del genere, mentre il secondo riguarda esclusivamente la pagina in corso, come eccezione rispetto allo stile normale. LaTeX utilizza proprio questa tecnica per fare in modo che la pagina iniziale di un capitolo o di una parte sia diversa nello stile rispetto alle altre pagine normali.
Generalmente, le righe di intestazione sono definite automaticamente in modo appropriato, secondo la classe prescelta del documento. Per modificare manualmente queste righe di intestazione, si deve definire lo stile personalizzato, con il comando \pagestyle{myheadings}, specificando il contenuto delle intestazioni con \markboth o con \markright. La definizione personalizzata delle intestazioni si limita a una riga di testo molto semplice, che viene allineata in modo appropriato (a sinistra nella pagine destre e a destra nelle pagine sinistre), per lasciare il posto al numero della pagina che viene inserito da LaTeX, senza poter intervenire su questo particolare.
A proposito dell'uso di \markboth e di \markright, è interessante osservare che, se ci si trova in una pagina sinistra, viene preso in considerazione l'ultimo comando \markboth che rientri nella pagina, mentre se ci si trova in una pagina destra, viene preso in considerazione il primo comando \markboth o \markright che si trovi nella pagina stessa.
LaTeX gestisce la numerazione delle pagine in modo automatico, attraverso il contatore page. A seconda della classe del documento, il contatore viene inizializzato in certi punti chiave, mostrando eventualmente una sequenza di numerazione differente. Se necessario, è possibile intervenire sul contatore e sull'aspetto della sequenza di numerazione.
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Nella sezione 322.7.2 è stato descritto l'uso dei contatori; per modificare il contatore della pagina, è sufficiente agire sul nome page, per esempio reinizializzandolo in questo modo:
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Naturalmente, per intervenire in questo modo ci deve essere un buon motivo, perché la classe del documento provvede già a definire il modo migliore per reinizializzare il contatore al momento più opportuno.
Nello stesso modo, potrebbe essere interessante cambiare il modo in cui viene mostrato il numero della pagina, attraverso il comando \pagenumbering, come descritto nella tabella.
Le note a piè di pagina vengono definite normalmente attraverso il comando \footnote, che provvede da solo a incrementare il contatore delle note, corrispondente a footnote, e a inserire la nota nella collocazione appropriata. Tuttavia, volendo fare riferimento alla stessa nota in più punti distinti, occorre separare la fase di dichiarazione da quella in cui si definisce il testo associato.
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Come per TeX, si può usare il comando \hyphenation per dichiarare la sillabazione di parole che in qualche modo non vengono separate correttamente; per esempio così:
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Eventualmente, come già annotato in un'altra sezione, se c'è la necessità di mantenere unita una parola, o più parole assieme, si può usare una scatola:
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In questo caso, oltre che impedire la separazione delle parole, si vuole anche evitare che la riga venga interrotta in corrispondenza dello spazio che le separa.
Appunti di informatica libera 2006.07.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome latex_la_pagina.htm
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