[successivo] [precedente] [inizio] [fine] [indice generale] [indice ridotto] [translators] [docinfo] [indice analitico] [volume] [parte]
Per giungere alla realizzazione di un proprio CD o DVD, occorre un'unità per la masterizzazione e il software adatto per trasferire un'immagine ISO 9660 nel disco vergine. In questo capitolo viene spiegato il procedimento a grandi linee. Prima di giungere alla masterizzazione vera e propria, ma anche prima di acquistare un masterizzatore, è bene leggere tutta la documentazione disponibile al riguardo, a cominciare da CD-Writing HOWTO di Winfried Trümper.
Il CD o il DVD che può essere realizzato in casa è un CD-R o un DVD-R/DVD+R, ovvero un Compact disk recordable o un Digital video disk recordable, oppure un CD-RW o un DVD-RW/DVD+RW, ovvero un Compact disk rewritable o un Digital video disk rewritable.
Teoricamente, il programma adatto per incidere un CD-ROM, dovrebbe essere capace di fare altrettanto con un DVD-ROM, ma in pratica, spesso non è così (si ricordi soprattutto che i DVD «+» richiedono una modalità di registrazione differente e ciò richiede di fatto strumenti specifici).
Il masterizzatore di tipo SCSI richiede che il kernel sia stato predisposto opportunamente (sezione 49.2.12), includendo in particolare la gestione generica delle unità SCSI. Oltre a questo, naturalmente, occorre avere indicato il tipo di unità di controllo SCSI di cui si dispone.
La registrazione di un CD attraverso un'unità SCSI avviene per mezzo di un dispositivo SCSI generico, utilizzando i file di dispositivo /dev/sc*
. Questo significa anche che il programma di registrazione richiede l'identificazione dell'unità SCSI attraverso dei modi inconsueti. È necessario determinare di quale unità di controllo SCSI si tratta (probabilmente è l'unica installata), il numero dell'unità SCSI e l'eventuale LUN (se il LUN non viene utilizzato, questo corrisponde semplicemente a zero).
Con i kernel Linux più vecchi, per utilizzare un masterizzatore collegato attraverso l'interfaccia ATA/ATAPI, occorreva abilitare l'emulazione SCSI all'interno della gestione ATAPI. In pratica, oltre alle indicazioni già viste per la masterizzazione utilizzando un'interfaccia SCSI, occorreva disabilitare la gestione del lettore CD-ROM/DVD-ROM ATA/ATAPI e attivare l'emulazione SCSI (sezione 49.2.11). Inoltre, dal momento che il kernel Linux non era in grado di distinguere la presenza di un masterizzatore ATAPI, occorreva dare l'opzione seguente in fase di avvio (dove hdx rappresenta la x-esima unità ATA):
hdx=ide-scsi |
La cosa è spiegata meglio nella sezione 58.7, a proposito del bus ATA.
Utilizzando un kernel predisposto in questo modo, le unità CD-ROM o DVD-ROM risultavano accessibili dai dispositivi /dev/sr*
oppure /dev/scd*
e non più attraverso quelli corrispondenti ai dispositivi ATA (capitolo 58). Per verificare il riconoscimento di queste unità pseudo-SCSI, si può provare a utilizzare cdrecord con l'opzione -scanbus.
Se un programma per la masterizzazione di un CD ha difficoltà a riconoscere un modello ATAPI con emulazione SCSI, si può provare a indicarlo esplicitamente come un tipo MMC generico. Per esempio, con Cdrdao si può usare l'opzione --driver generic-mmc-raw. |
La registrazione di un CD o di un DVD è un'operazione a senso unico senza possibilità di ripensamenti né ritardi. Se qualcosa non va, il disco che si ottiene è inutilizzabile. Vanno tenute a mente alcune regole fondamentali:
il flusso di dati verso il masterizzatore deve essere costante e si deve mantenere alla velocità di registrazione del masterizzatore stesso;
il masterizzatore non deve essere interessato da vibrazioni;
prima della registrazione, il disco deve essere pulito perfettamente.
Il problema legato al flusso di dati costante è probabilmente il più delicato. Questo generalmente impedisce di utilizzare per altre attività l'elaboratore con cui si esegue la masterizzazione. Anche il problema della vibrazioni non deve essere trascurato; un urto potrebbe rovinare la registrazione, ma nello stesso modo, anche un'intensa attività del disco fisso può produrre delle vibrazioni capaci di interferire con la registrazione del CD.
Per ultimo va considerato anche il problema della pulizia del CD: prima della registrazione è opportuno afferrarlo con cura in modo da non sporcare il lato che deve essere inciso. Una volta registrato, è meno importante il problema della pulizia, salvo il caso del CD-RW che deve rimanere pulito per consentire il riutilizzo successivo in registrazione.
I programmi usati per incidere un CD, richiedono di specificare le coordinate SCSI necessarie a individuare il masterizzatore. Queste coordinate possono essere lette all'interno del file virtuale /proc/scsi/scsi
. Per esempio si può vedere qualcosa come il listato seguente:
|
In questo caso, si vede la presenza di un masterizzatore nell'unità di controllo 0, canale 0, ID 6, LUN 0. Per programmi come Cdrecord e Cdrdao, il canale non conta e le coordinate si esprimerebbero con la stringa 0,6,0.
Quando le unità ATAPI vengono usate con emulazione SCSI, queste appaiono nel file /proc/scsi/scsi
come se fossero unità SCSI normali; se invece si usa un kernel Linux recente e non si applica la tecnica dell'emulazione SCSI, le coordinate per i programmi come Cdrecord e Cdrdao si danno in un modo leggermente diverso, per esempio ATAPI:0,1,0. La tabella successiva riepiloga le corrispondenze tra file di dispositivo ATAPI e coordinate numeriche per i programmi di masterizzazione.
|
Cdrecord, (1) ovvero l'eseguibile cdrecord, è un programma in grado di registrare CD-R attraverso un gran numero di unità, principalmente SCSI. Per conoscere precisamente quali unità è in grado di gestire conviene consultare la documentazione interna e in particolare la pagina dedicata a questo programma: <http://www.fokus.gmd.de/research/cc/glone/employees/joerg.schilling/private/cdrecord.html>.
cdrecord [opzioni_generali] dev=dispositivo [opzioni_di_traccia] traccia... |
Per l'utilizzo di unità SCSI occorre conoscere precisamente le coordinate dell'unità di masterizzazione. L'indirizzo può essere composto in vari modi; in particolare in quelli seguenti:
dev=unità_controllo_scsi,scsi_id,lun |
dev=scsi_id,lun |
dev=ATAPI:bus_ata,id,lun |
In pratica, il secondo modo può essere utilizzato quando si dispone di un'unica unità di controllo SCSI; il terzo riguarda invece l'uso di un'unità ATAPI.
Le tracce sono semplicemente nomi di file da usare durante la registrazione. Se si intende utilizzare lo standard input si deve indicare un trattino singolo (-).(2)
Eventualmente, utilizzando l'opzione -scanbus, assieme a dev=tipo, è possibile conoscere quali unità di controllo, assieme all'indicazione delle unità collegate e alle loro coordinate (si vedano gli esempi a questo proposito).
|
|
Segue la descrizione di alcuni esempi.
#
cdrecord -scanbus
[Invio]
Scandisce le unità SCSI, reali o emulate, elencando ciò che trova.
#
cdrecord -scanbus dev=SCSI
[Invio]
Esattamente come nell'esempio precedente, specificando esplicitamente che la scansione deve riguardare le unità SCSI.
#
cdrecord -scanbus dev=ATAPI
[Invio]
Scandisce le unità ATAPI, elencando ciò che trova. Ecco cosa potrebbe apparire:
Using libscg version 'debian-0.8debian2'. scsibus0: 0,0,0 0) * 0,1,0 1) 'YAMAHA ' 'CRW8824E ' '1.00' Removable CD-ROM 0,2,0 2) * 0,3,0 3) * 0,4,0 4) * 0,5,0 5) * 0,6,0 6) * 0,7,0 7) * scsibus1: 1,0,0 100) '_NEC ' 'DVD_RW ND-1300A ' '1.0A' Removable CD-ROM 1,1,0 101) * 1,2,0 102) * 1,3,0 103) * 1,4,0 104) * 1,5,0 105) * 1,6,0 106) * 1,7,0 107) * |
#
cdrecord -v speed=1 dev=2,0 -data traccia.img
[Invio]
Inizia la registrazione a velocità normale del file traccia.img
, nell'unità SCSI numero due senza LUN.
#
cdrecord -v speed=1 dev=0,2,0 -data traccia.img
[Invio]
Esattamente come nell'esempio precedente, indicando esplicitamente di utilizzare la prima unità di controllo SCSI.
#
cdrecord -v speed=1 dev=ATAPI:0,1,0 -data traccia.img
[Invio]
Inizia la registrazione a velocità normale del file traccia.img
, nella seconda unità ATAPI del primo bus ATA (in pratica, /dev/hdb
).
#
cdrecord -v speed=4 dev=ATAPI:1,0,0 -data traccia.img
[Invio]
Inizia la registrazione a una velocità quadrupla (x4) del file traccia.img
, nella prima unità ATAPI del secondo bus ATA (in pratica, /dev/hdc
).
#
cdrecord -v speed=4 dev=ATAPI:1,0,0 blank=fast
[Invio]
Ripristina rapidamente un CD-RW.
Cdrdao (3) è un programma per la registrazione di CD, specificando le varie tracce di una sessione attraverso un file di testo, indicato nel modello sintattico come file_toc. A questo file si fa riferimento come «file TOC». Cdrdao si compone in pratica dell'eseguibile cdrdao, che si usa con la sintassi seguente:
cdrdao comando [opzioni] file_toc... |
Per l'utilizzo di unità SCSI occorre conoscere precisamente le coordinate dell'unità di masterizzazione. L'indirizzo, che va indicato come argomento delle opzioni --device e --source-device, deve essere composto nel modo seguente, che è compatibile con cdrecord:
unità_controllo_scsi,scsi_id,lun |
ATAPI:bus_ata,id,lun |
Cdrdao è particolarmente adatto per la realizzazione di CD audio; tuttavia si vuole mostrare qui solo l'uso utile per ottenere dei CD-ROM. |
|
|
Per la realizzazione di CD-ROM normali, in cui si registra una sola traccia, il file TOC è molto semplice da definire e non è il caso di approfondirne la sintassi. Viene mostrato solo un esempio standard:
|
In questo caso si fa riferimento all'immagine traccia_1
, contenuta nella directory corrente, probabilmente dove si trova anche il file TOC (gli apici doppi che racchiudono il nome del file sono obbligatori).
Segue la descrizione di alcuni esempi di utilizzo.
#
cdrdao write -v 2 --speed 1 --device 0,2,0 elenco.toc
[Invio]
Inizia la registrazione del CD contenuto nel masterizzatore collegato alla prima unità di controllo SCSI, corrispondente all'unità SCSI numero due, utilizzando le informazioni contenute nel file TOC elenco.toc
.
#
cdrdao write -v 2 --speed 1 --device ATAPI:0,1,0 elenco.toc
[Invio]
Inizia la registrazione del CD contenuto nel masterizzatore collegato al primo bus ATA, come seconda unità (/dev/hdb
), utilizzando le informazioni contenute nel file TOC elenco.toc
.
#
cdrdao write -v 2 --speed 4 --device ATAPI:0,1,0 elenco.toc
[Invio]
Inizia la registrazione del CD contenuto nel masterizzatore collegato al primo bus ATA, come seconda unità (/dev/hdb
), a velocità quadrupla, utilizzando le informazioni contenute nel file TOC elenco.toc
.
#
cdrdao write --driver generic-mmc-raw -v 2 --speed 4
\
\--device ATAPI:0,1,0 elenco.toc
[Invio]
Come nell'esempio precedente, con l'indicazione del tipo di masterizzatore, corrispondente a un modello ATAPI standard.
Il contenuto di un CD o di un disco simile, si suddivide in sessioni (fasi successive di scrittura), che a loro volta si suddividono in tracce. Ogni traccia può avere una destinazione differente; per esempio può trattarsi di un brano musicale, di un file system, o un altro tipo di informazione.
Indipendentemente dalla possibilità tecnica di realizzare un disco contenente più di una traccia per sessione e più di una sessione per disco, è poi il contesto che consente o meno di utilizzare queste tecniche.
Un CD o un DVD contenente dei dati (CD-ROM o DVD-ROM) deve utilizzare per questo la prima traccia della prima sessione. Eventualmente, la sessione può contenere anche altre tracce di tipo diverso (di solito tracce audio), che non vanno così a interferire con i dati.
Volendo, è molto facile realizzare in un CD-ROM una sessione contenente diverse immagini di dati, in altrettante tracce, ma poi diventa impossibile innestarle. Per esempio, se si utilizza Cdrecord nel modo seguente, dove i file uno.img
e due.img
sono due immagini ISO 9660, si ottengono effettivamente due tracce dati, ma quando si innesta il CD, si accede in pratica solo alla prima delle due:
#
cdrecord dev=ATAPI:0,1,0 -data uno.img due.img
[Invio]
Teoricamente è possibile aggiungere dei dati a un CD-ROM che contiene una sessione aperta, in cui la traccia dati contiene un file system ISO 9660. Per ottenere questo risultato, si crea una seconda immagine ISO 9660 speciale, che viene inserita in una traccia nella sessione successiva. Quando si innesta un CD-ROM del genere, se si fa riferimento all'ultima sessione, si dovrebbe riuscire a «vedere» l'insieme dei file system.
In pratica, è bene evitare di agire in questo modo, perché si tratta di un procedimento complesso e il risultato non è sempre assicurato.
Per cercare di mostrare come funziona la cosa, si mostra un esempio che parte dalla creazione della prima immagine, da inserire nella prima traccia (della prima sessione):
#
mkisofs -r -o uno.img /home/tizio/uno
[Invio]
Con questo comando si genera il file uno.img
contenente l'immagine ISO 9660 della directory /home/tizio/uno/
.
Si masterizza la prima sessione con la traccia dati corrispondente al file uno.img
, utilizzando il masterizzatore collocato nella posizione «ATAPI:0,1,0» (/dev/hdb
):
#
cdrecord dev=ATAPI:0,1,0 -multi -data uno.img
[Invio]
A questo punto si può verificare la collocazione della sessione:
#
cdrecord dev=ATAPI:0,1,0 -msinfo
[Invio]
0,17794 |
Il primo numero rappresenta l'inizio della sessione e il secondo sarebbe la posizione iniziale per la sessione successiva. Questa informazione viene usata da mkisofs (oppure mkhybrid) per generare l'immagine dell'aggiunta che si vuole generare:
#
mkisofs -r -C `cdrecord dev=ATAPI:0,1,0 -msinfo` -M uno.img
\
\-o due.img /home/tizio/prova_1
[Invio]
Come si vede, mkisofs ha bisogno di conoscere la collocazione della sessione precedente e di quella successiva, ma soprattutto ha bisogno di rileggere l'immagine precedente. Si passa così alla masterizzazione dell'immagine due.img
nella seconda sessione:
#
cdrecord dev=ATAPI:0,1,0 -multi -data due.img
[Invio]
Volendo si può controllare ancora la posizione dell'ultima sessione:
#
cdrecord dev=ATAPI:0,1,0 -msinfo
[Invio]
17794,24996 |
Per innestare la seconda sessione del CD-ROM, allo scopo di trovare la somma delle due immagini contenute, occorre fare riferimento esplicito alla seconda (ultima) sessione:
#
mount -o session=1 -t iso9660 /dev/hdb /mnt/cdrom
[Invio]
La realizzazione di un DVD-ROM richiede normalmente l'uso di strumenti differenti rispetto a quelli utili per i CD-ROM, perché il DVD offre possibilità in più rispetto al CD-ROM tradizionale, anche se i concetti fondamentali rimangono.
Dvdrecord, (4) è una derivazione di Cdrecord, realizzata in modo particolare per l'incisione di DVD-R e DVD-RW. Si compone dell'eseguibile dvdrecord che utilizza diverse opzioni nello stesso modo di cdrecord:
dvdrecord [opzioni_generali] dev=dispositivo [opzioni_di_traccia] traccia... |
L'esempio seguente mostra la procedura per cancellare un DVD-RW comune, in modo rapido, utilizzando un masterizzatore ATAPI che risulta avere le coordinate ATAPI:0,1,0:
#
dvdrecord -v -dao blank=fast driver=mmc-mdvd speed=2 dev=ATAPI:0,1,0
[Invio]
Per procedere all'incisione partendo da un file-immagine (in questo caso si tratta del file immagine.iso
), si può usare un comando simile a quello seguente:
#
dvdrecord -v -dao -overburn driver=mmc-mdvd speed=2 dev=ATAPI:0,1,0 immagine.iso
[Invio]
Si osservi che la velocità specificata con l'opzione speed va considerata nel contesto del DVD, pertanto il flusso di dati che si ottiene è di gran lunga maggiore rispetto allo stesso valore usato per incidere un CD-ROM.
Growisofs, (5) è il programma principale del pacchetto DVD+rw-tools, che, nonostante il nome, è rivolto sia a DVD+R/DVD+RW, sia a DVD-R/DVD-RW:
growisofs [opzioni_generali] {-Z|-M} file_di_dispositivo opzioni_di_mkisofs |
Il modello sintattico mostrato non è abbastanza chiaro e si rende necessario osservare gli esempi per comprendere il senso generale.
Il nome Growisofs deriva dal fatto che originariamente il suo scopo era di pilotare correttamente il programma mkisofs per consentire l'aggiunta di dati a un file system ISO 9660 su un'unità di memorizzazione che lo consente. Attualmente, Growisofs gestisce in modo trasparente diverse tecniche che consentono in pratica di aggiungere dati a un DVD-ROM.
La differenza fondamentale di Growisofs (e degli altri programmi del pacchetto DVD+rw-tools) rispetto a Cdrecord e ai suoi derivati, sta nel fatto che l'unità del masterizzatore viene individuata attraverso il file di dispositivo, per esempio |
Prima di passare agli esempi di utilizzo di Growisofs conviene conoscere l'uso delle opzioni principali specifiche di questo programma, ricordando che alla fine della riga di comando si inseriscono le opzioni e gli argomenti da dare a mkisofs, ammesso che non si intenda fornire un file-immagine già pronto per la masterizzazione.
|
Segue la descrizione di alcuni esempi di utilizzo del programma; si osservi che dopo l'opzione -Z o -M, appaiono opzioni e argomenti di mkisofs.
#
growisofs -dvd-compat -Z /dev/hdb=/tmp/immagine.iso
[Invio]
Copia il file-immagine /tmp/immagine.iso
in un DVD±R o DVD±RW, collocato nell'unità corrispondente al file di dispositivo /dev/hdb
, come prima e unica sessione.
#
growisofs -Z /dev/hdb -R -J /home/tizio/dati
[Invio]
Copia il contenuto della directory /home/tizio/dati/
in un DVD±R o DVD±RW, come prima sessione, a cui potrebbero essere aggiunte successivamente altre sessioni. Attraverso le opzioni di mkisofs si richiede di utilizzare le estensioni Rock Ridge e Joliet.
#
growisofs -M /dev/hdb -R -J /home/tizio/dati
[Invio]
Copia il contenuto della directory /home/tizio/appunti/
in una sessione successiva di un DVD±R o DVD±RW; le opzioni di mkisofs che riguardano le estensioni al formato ISO 9660 devono essere le stesse usate nelle sessioni preesistenti.
#
growisofs -Z /dev/hdb=/dev/zero
[Invio]
Cancella completamente il contenuto di un DVD±RW inserito nell'unità corrispondente al file di dispositivo /dev/hdb
. La cancellazione avviene perché si utilizza quanto si ottiene dalla lettura del file di dispositivo /dev/zero
.
Il pacchetto DVD+rw-tools include anche un altro programma che può rivelarsi molto importante: DVD+rw-format. Come si può osservare, nella descrizione fatta di Growisofs mancano delle opzioni specifiche per la «cancellazione» di un DVD±RW e in effetti non c'è alcun bisogno di fare questo, salvo quando si vuole utilizzare Growisofs in modo non interattivo all'interno di uno script.
Quando si utilizza Growisofs all'interno di uno script, con l'opzione -Z, se il disco fornito risulta contenere già un file system ISO 9660, il procedimento viene interrotto, perché non c'è modo di dare all'utente il tempo di rinunciare all'operazione. |
Il programma DVD+rw-format serve a compiere delle operazioni piuttosto «misteriose», simili all'inizializzazione di un disco comune:
dvd+rw-format [-force[=full]] [-blank[=full]] file_di_dispositivo |
Il programma DVD+rw-format consente di conoscere e di modificare la modalità, che può essere sequenziale o restricted overwrite (il secondo caso riguarda solo i DVD-RW). Per leggere la modalità, basta usare il programma senza opzioni:
#
dvd+rw-tools /dev/hdb
[Invio]
In questo modo si legge la situazione del disco contenuto nell'unità corrispondente al file di dispositivo /dev/hdb
. Ecco cosa si potrebbe ottenere:
* DVD±RW format utility by <appro@fy.chalmers.se>, version 4.9. * 4.7GB DVD-RW media in Restricted Overwrite mode detected. - media is already formatted, lead-out is currently at 183200 KB which is 4.0% of total capacity. - you have the option to re-run dvd+rw-format with: -force[=full] to enforce new format or mode transition and wipe the data; -blank[=full] to change to Sequential mode. |
In situazioni difficili, con DVD-RW che non vogliono saperne di funzionare, si è rivelato utile agire con la sequenza di comandi seguente, dove comunque il punto numero due è facoltativo:
#
dvd+rw-tools -force=full /dev/hdb
[Invio]
#
growisofs -Z /dev/hdb=/dev/zero
[Invio]
#
growisofs -Z /dev/hdb=immagine.iso
[Invio]
In pratica, nell'ultimo passaggio viene copiato un file-immagine già pronto. L'errore osservato che nel modo appena mostrato è stato possibile risolvere si è manifestato così:
#
growisofs -Z /dev/hdb=immagine.iso
[Invio]
/dev/hdb: "Current Write Speed" is 1.0x1385KBps. :-[ WRITE@LBA=0h failed with SK=5h/ASC=30h/ACQ=05h]: Wrong medium type :-( media is not formatted or unsupported. :-( write failed: Wrong medium type |
Per concludere è il caso di annotare che il programma growisofs potrebbe risiedere nel file system con i permessi «SUID-root», in modo che ogni utente possa accedere all'unità di scrittura DVD senza difficoltà. Teoricamente, il programma dovrebbe essere in grado di usare tali privilegi solo per la registrazione del disco, tornando ai privilegi originali nel momento in cui deve accedere ai dati da memorizzare.
Un file system ISO 9660 può trovarsi in un CD-ROM o in un altro tipo di unità di memorizzazione, precisamente nella prima traccia dati. Qualunque sia la situazione, questa traccia dati può avere una dimensione inferiore all'unità di memorizzazione. Trovandosi nella necessità di estrarla, è utile conoscerne tale dimensione.
Se c'è il modo di innestarlo, basta utilizzare successivamente il comando df per sapere esattamente il numero di kibibyte (simbolo: «Kibyte») contenuti; ma in alternativa si può utilizzare il programma isosize contenuto nel pacchetto di X-CD-Roast (capitolo 534). Per la precisione dovrebbe trovarsi nella directory /usr/lib/xcdroast*/bin/
:
#
/usr/lib/xcdroast*/bin/isosize /dev/cdrom
[Invio]
Il comando mostra in che modo sia possibile determinare la dimensione della prima traccia dati del CD-ROM inserito nel lettore corrispondente al dispositivo /dev/cdrom
(quello predefinito). Volendo estrarre la traccia, senza altri dati aggiuntivi, si potrebbe utilizzare dd nel modo seguente:
#
dd if=/dev/cdrom of=traccia bs=1b count=`isosize /dev/cdrom`
[Invio]
In questo caso si suppone che isosize sia accessibile attraverso l'elenco dei percorsi di ricerca per gli eseguibili, della variabile di ambiente PATH.
La verifica del successo o meno nella registrazione di un CD-ROM o di un DVD-ROM può essere fatta in un modo piuttosto semplice: leggendo tutto il contenuto e verificando se con questa operazione si ottengono delle segnalazioni di errore.
Supponendo di disporre di un lettore per CD-ROM o per DVD-ROM in corrispondenza del dispositivo /dev/hdc
, si potrebbe procedere come segue:
#
cat /dev/hdc > /dev/null 2> /tmp/errori.txt
[Invio]
Se tutto va bene, alla fine si ottiene un file /tmp/errori.txt
vuoto. Altrimenti il file riporta una segnalazione del tipo seguente:
|
Alle volte si possono osservare sullo schermo delle segnalazioni di errore aggiuntive anche quando il file /tmp/errori.txt
, o un suo equivalente, risulta vuoto alla fine del test. Dal momento che sia lo standard output, sia lo standard error del comando, sono ridiretti, si tratta di messaggi estranei provenienti dal sistema. A tali messaggi di errore corrispondono poi dei nuovi tentativi; solo se il sistema non riesce in alcun modo a superare gli errori viene coinvolto il comando stesso, che poi lo segnala attraverso lo standard error.
Se si ottiene una segnalazione di errore attraverso lo standard error di un comando di lettura, come cat, il CD-ROM o il DVD-ROM è difettoso, altrimenti gli errori segnalati sullo schermo sono ignorabili. Inoltre, è il caso di ricordare che prima di iniziare il controllo di un altro disco, è necessario cancellare il file di destinazione dello standard error.
#
rm /tmp/errori.txt ; cat /dev/hdc > /dev/null 2> /tmp/errori.txt
[Invio]
Tuttavia, si potrebbe fare meglio utilizzando il programma isosize già descritto nella sezione precedente. In questo modo si evitano tentativi di lettura oltre la fine della traccia, che generano normalmente degli errori tali da creare un po' di confusione:
#
dd if=/dev/cdrom of=/dev/null bs=1b count=`isosize /dev/cdrom`
[Invio]
Un CD o un DVD può essere masterizzato anche utilizzando per la traccia dati un file system differente dal solito ISO 9660. Evidentemente, qualunque cosa sia, alla fine è possibile solo l'accesso in lettura. In questo senso è da considerare la possibilità di utilizzare i CD o un DVD per l'archiviazione di un file singolo (tar+gzip, o qualcosa del genere), senza la necessità di creare l'immagine di un file system vero e proprio.
È importante ricordare che un CD o un DVD contenente tracce audio, non può essere innestato: l'ascolto richiede programmi appositi, così come l'estrazione delle tracce (capitolo 529). |
Jeff Tranter, CDROM HOWTO
<http://www.linux.org/docs/ldp/howto/HOWTO-INDEX/howtos.html>
Winfried Trümper, CD-writing HOWTO
<http://www.linux.org/docs/ldp/howto/HOWTO-INDEX/howtos.html>
What is DVD?
Appunti di informatica libera 2006.07.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
2) Generalmente, l'utilizzo di un condotto (pipeline) per generare l'input di un programma di masterizzazione dei CD-R è sconsigliabile. Ciò perché potrebbero verificarsi dei ritardi nel flusso di dati che giunge all'unità di masterizzazione, provocando l'interruzione irreversibile della registrazione stessa.
5) DVD+rw-tools GNU GPL
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome masterizzazione_con_gnu_linux.htm
[successivo] [precedente] [inizio] [fine] [indice generale] [indice ridotto] [translators] [docinfo] [indice analitico]