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In tutti i corsi di Unix si mostra l'uso di un applicativo storico piuttosto spartano, per la creazione e la modifica di file di testo: VI. Questo poi si concretizza in pratica nell'eseguibile vi. La necessità di imparare a usare questo programma, almeno in modo elementare, sta nel fatto che utilizza poche risorse di memoria e spesso fa parte dell'insieme di programmi di servizio di sistemi di emergenza su dischetti o altre unità esterne di memorizzazione con poca capacità.
L'uso di VI è difficile perché si distinguono diverse modalità di funzionamento. In pratica si separa la fase di inserimento del testo da quella in cui si inseriscono i comandi.
Per poter inserire un comando occorre sospendere l'inserimento con la pressione di [Esc]. Per poter ritornare alla modalità di inserimento occorre dare un comando apposito.
Il tasto [Esc] può essere usato anche per annullare un comando che non sia stato completato. Se premuto più del necessario non produce alcun effetto collaterale.
Si crea un nuovo file semplicemente avviando il programma senza argomenti.
$
vi
[Invio]
Appena avviato, VI impegna tutto lo schermo.
|
I simboli tilde (~) rappresentano righe nulle (inesistenti).
In questo momento il programma si trova in modalità di comando e accetta comandi espressi attraverso lettere o simboli della tastiera.
Con il tasto [i], che rappresenta il comando di inserimento (insert), si passa alla modalità di inserimento attraverso la quale si può digitare del testo normalmente. Il testo viene inserito di proposito senza lettere accentate, perché il comportamento del programma, in presenza di caratteri al di fuori della codifica ASCII pura e semplice, dipende da diversi fattori.
[i]
GNU/Linux e' un sistema operativo completo
[Invio]
il cui kernel e' stato scritto da
[Invio]
Linus Torvalds e altri collaboratori.
[Invio]
Quello che si vede sullo schermo dovrebbe apparire come l'esempio che segue, con il cursore alla fine dell'ultima frase digitata.
|
Si termina la modalità di inserimento e si torna a quella di comando attraverso la pressione del tasto [Esc].
[Esc]
Probabilmente, dopo la pressione del tasto [Esc], il cursore si sposta sotto al punto che conclude la riga, dal momento che a destra, dove si trovava prima, non c'è alcun carattere, nemmeno lo spazio.
Lo spostamento del cursore attraverso il testo avviene in modalità di comando, con i tasti [h], [j], [k] e [l] che corrispondono rispettivamente allo spostamento a sinistra, in basso, in alto e a destra. Nella maggior parte delle situazioni possono essere utilizzati i tasti freccia, anche durante la fase di inserimento.
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Si decide di spostare il cursore davanti alla parola «completo» della prima riga.
[h][h]
[k][k]
In pratica si sposta il cursore a sinistra di due posizioni e in alto di due.
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La cancellazione di testo in modalità di comando avviene attraverso l'uso del tasto [x]. Si ottiene la cancellazione del carattere che si trova in corrispondenza del cursore, avvicinando il testo rimanente dalla destra.
Nella maggior parte dei casi può essere usato anche il tasto [Canc] con tale scopo, che in particolare, dovrebbe funzionare sia in modalità di comando che di inserimento.
Si decide di cancellare la parola «completo», assieme allo spazio che la precede; si osservi che al termine, il cursore potrebbe spostarsi automaticamente sotto la lettera «o» della parola «operativo»:
[x][x][x][x][x][x][x][x][x]
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La cancellazione di una riga intera si ottiene con il comando dd ovvero con la pressione del tasto [d] per due volte di seguito.
Si decide di cancellare l'ultima riga. Per prima cosa si sposta il cursore sopra con il tasto [j], premuto per due volte, quindi si procede con la cancellazione.
[j][j]
[d][d]
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Il salvataggio del testo in un file si ottiene attraverso un comando più complesso di quelli visti finora. Dalla modalità di comando si preme il tasto [:] che inizia un comando speciale, detto colon o ultima riga, perché appare sull'ultima riga dello schermo.
[:]
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Il comando per salvare è il seguente:
:w nome_file |
Si decide di salvare con il nome miotesto:
:w miotesto
Sullo schermo dovrebbe apparire come si vede di seguito:
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Si conclude con la pressione del tasto [Invio].
[Invio]
La conclusione del funzionamento di VI si ottiene con il comando :q. Se si pretende di terminare senza salvare occorre imporre il comando con l'aggiunta di un punto esclamativo (:q!).
:q
[Invio]
Per avviare l'eseguibile vi in modo che questo apra immediatamente un file già esistente per permetterne la modifica, basta indicare il nome di questo file nella riga di comando.
$
vi miotesto
[Invio]
|
In alternativa si può utilizzare il comando :e con la sintassi seguente:
:e nome_file |
Il risultato è lo stesso.
VI è un applicativo per la creazione e la modifica di file di testo, molto poco elaborato esteticamente e piuttosto complicato da utilizzare. Tuttavia è necessario saperlo usare nelle occasioni in cui non è disponibile un programma migliore, o non è possibile usare altro a causa delle ristrettezze del sistema.
Questo esercizio sull'uso di VI è solo un minimo assaggio del funzionamento del programma, che, al contrario di quanto possa sembrare, offre molti accorgimenti e potenzialità che alla lunga possono rivelarsi veramente utili. Il capitolo 134 mostra un po' meglio le possibilità di questo e di altri programmi del genere.
Appunti di informatica libera 2006.07.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>
Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome creazione_e_modifica_di_file_di_testo.htm
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